Ieri 10 febbraio, dopo mesi d' attesa è stato siglato ilnuovo contratto sulla mobilità nella Scuola tra Sindacati e Miur. La mobilità territoriale e provinciale 2016 prevederà quattro fasi principali A, B, C e D, inoltre per le fasi A e B, sono previste rispettivamente altre tre sotto fasi. Cerchiamo di fare un punto della situazione in base a quelli che sono i cambiamenti introdotti e le novità.
Quali cambiamenti e novità
Il negoziato contrattuale tra Miur e sindacati, conclusosi ieri 10 febbraio, ha permesso di mantenere la titolarità di sede (ossiala scuola dove si insegna e dove si chiede di essere trasferiti) per tutta la fase provinciale dei trasferimenti e dei passaggi di ruolo, inoltre, per chi non richiede trasferimento provinciale mantiene la titolarità nell'attuale scuola.
Per questo motivo i docenti cosiddetti "immobilizzati" possono sperare di rientrare dal Nord al Sud, in quanto essi hanno la precedenza su i neo assunti in fase B e C da Gae di occupare i posti compresi quelli del potenziamento.Si stimano che le domande di trasferimento per l'anno scolastico 2016 saranno circa 250 mila, infatti, alle 100 domande dell'anno scorso si aggiungeranno quelle del personale neo assunto in ruolo. Nello specifico le 250 domande potenziali dovrebbero essere ripartite nel seguente modo:
- 36627 nomine per fase 0;
- 10815 nomine per la fase A;
- circa 8mila nomine per la fase B;
- circa 47 mila nomine fase C.
Le domande di mobilità avverranno nel prossimo mese di marzo a seguito dell'ordinanza e dei modelli di domanda da parte del Miur.Dalla pubblicazione dell'ordinanza si hanno 20 – 30 giorni di tempo per presentare la domanda.Infine, vorremmo ricordarvi che nella tabella di valutazione titoli è stato aggiunto un punteggio (variabile da 0,50 ad 1) per chi è in possesso del titolo CLIL, e che peri trasferimenti, anche tra province diverse, andranno calcolati anche i posti del potenziamento quindi tutto l'organico dell'autonomia. Una delle novità che più interessa i docenti è sicuramente l'introduzione delladeroga al vincolo triennale per i trasferimenti interprovinciali.