La Camera dei Deputati, ha approvato il Decreto Milleproroghe per il quale, il 10 febbraio è stata chiesta la fiducia. Nel decreto, non è stato approvato nessun emendamento che mirava all’estensione della platea degli esodati da salvaguardare o delle donne da far uscire con opzione donna. Sul tema previdenziale , l’unica cosa degna di essere sottolineata è l’estensione anche ai dipendenti pubblici della possibilità di ridurre l’orario di lavoro, negli ultimi anni di carriera, grazie al part time pensione. Ma anche qui, il decreto ha lasciato l’amaro in bocca perché questa estensione non riguarda tutto l’universo dei lavoratori statali, ma solo alcuni.
Come funziona il provvedimento
La Legge di Stabilità del 2016, quella entrata in vigore dal 1° gennaio, ha lanciato una assoluta novità nel mondo previdenziale italiano, il part time pensione. Si tratta della possibilità concessa ai lavoratori che hanno 63 anni e 7 mesi, quelli a cui mancano 3 anni al raggiungimento del requisito di vecchiaia per la pensione, di lasciare gradualmente il lavoro, cioè di ridurre l’orario di servizio anche del 60%, senza rimetterci niente dal punto di vista pensionistico e salariale. Il datore di lavoro di questi dipendenti, coprirebbe la parte di stipendio mancante per via della riduzione di orario, versando direttamente in busta paga i contributi dovuti all’Inps per il lavoratore.
L’INPS invece coprirebbe come contributi figurativi, quelli mancanti sempre per via della riduzione di orario. In parole povere, il lavoratore sarebbe accompagnato alla pensione, lavorando di meno, ricevendo, grossomodo, lo stesso stipendio e trovandosi nel 2018 (l’anno del completamento dei requisiti per la pensione) con gli stessi contributi versati come se avesse lavorato a tempo pieno.
La Legge di Stabilità ha previsto questa opzione, ma solo per il settore privato, lasciando fuori i lavoratori statali.
Il decreto milleproroghe ha eliminato la discriminazione per i lavoratori pubblici?
L’evidente disparità di trattamento tra settore pubblico e privato, doveva essere risolta grazie al decreto milleproroghe che ripetiamo, ha avuto il via libera di Commissione Lavoro e Camera dei Deputati con 362 voti favorevoli e 187 contrari.
Nei giorni scorsi, sembrava che tutto filasse via come l’olio, che il part time pensione dovesse riguardare tutta la Pubblica Amministrazione, tutti i lavoratori statali, ma così non è stato. Infatti, l’Onorevole Daniela Gasparini, parlamentare del PD e relatrice del decreto, ha sottolineato come l’estensione del part time pensione riguardi solo i dipendenti di Poste Italiane e delle Ferrovie dello Stato, perché nel testo del provvedimento, non c’è alcun riferimento ai lavoratori statali nel loro insieme. Niente da fare quindi tra gli altri, per i lavoratori della Pubblica Sicurezza, della Sanità e così via.