Si riapre il caso degli esodati, ovvero dei contribuenti che rimangono senza lavoro, perché perduto, e senza assegno pensionistico, perché ancora non sono stati maturati i requisiti necessari per la pensione. Il Corriere della Sera, infatti, svela che fino al 31 dicembre 2016 in questa situazione si ritroveranno circa quattromila lavoratori che, dalla fine del 2015, non potranno più utilizzare la mobilità lunga, ovvero una forma di tutela di tipo “speciale” chiamata così proprio perché prevista solo per alcune regioni, tra le quali quelle del Sud Italia.

Allo stesso modo della mobilità normale, quella speciale permette al lavoratore di godere di un mensile pari all’80 per cento dello stipendio per una durata che non può superare i due anni, a meno che l’andata in pensione del contribuente non sia troppo lontana.

Chi sono i nuovi esodati del 2016, senza lavoro né pensione?

In quest’ultimo caso, e cioè per essere considerati vicini alla pensione e continuare a ricevere la mobilità speciale, è necessario aver versato almeno 28 anni di contributi, mentre l’età minima deve essere il compimento dei 50 anni per gli uomini e di 45 per le donne. Rispetto a tutte le altre forme di salvaguardia, questa tutela può considerarsi particolarmente generosa proprio perché rivolta a particolari zone italiane dove la percentuale di disoccupazione è abbondantemente sopra la media o a favore di quelle aree produttive, quali ad esempio, il tessile e la chimica, che hanno pagato maggiormente i periodi di crisi.

La conclusione di questo ammortizzatore fu deciso già dal governo Monti quattro anni fa con l’intenzione, però, di trovare un’alternativa per tutelare i lavoratori interessati. La stima dei possibili nuovi esodati è stata fatta dai sindacati: circa quattromila lavoratori (qualcuno raggiungerà l’età per la pensione) residenti soprattutto in Calabria, in Sardegna, in Sicilia, ma anche in Emilia Romagna ed in Lombardia.

Esodati 2016, cosa farà il Governo Renzi?

Come interverrà il Governo Renzi per questo esercito di nuovi esodati? La settima salvaguardia di fine 2015, l’ultima secondo l’Esecutivo, ha permesso a circa 23 mila esodati di andare in pensione con i requisiti precedenti alla riforma Fornero. Tuttavia il concetto di esodato si è talmente allargato da coinvolgere varie categorie di contribuenti e il Governo dovrà, necessariamente, affrontare la questione di questi ulteriori quattromila esodati che diverranno tali proprio a fine anno, in piena discussione della legge di Stabilità 2017.