La questione della riforma delle pensioni di reversibilità sta tenendo banco negli ultimi giorni e potrebbe rappresentare un passaggio molto difficile per la maggioranza di governo e soprattutto per il Partito Democratico: le voci di dissenso sulla delega in bianco per quanto riguarda il riordino delle prestazioni assistenziali si stanno moltiplicando e il premier Matteo Renzi dovrà fare un duro lavoro di mediazione per portare avanti il programma. Il nodo centrale resta la 'confusione' tra previdenza e assistenza: la prima è connessa a determinati diritti costituzionali basati sul versamento di contributi, la seconda riguarda tutte le forme che vengono messe in campo per sostenere il reddito di chi si trova in condizioni di povertà.

In parole semplici, si vuole sovrapporre quello che è un diritto connesso al versamento di contributi a un beneficio basato sull'idea di solidarietà: insomma, quello che viene detto a gran voce è che la pensione di reversibilità non può essere toccata perché rappresenta un diritto e non una concessione da parte dello Stato.

PD verso la spaccatura? Ultime news pensioni oggi 19 febbraio

Le news degli ultimi giorni sul nodo della riforma delle Pensioni di reversibilità raccontano di un momento critico all'interno dello stesso partito di maggioranza, il PD: il primo a rilasciare dichiarazioni piuttosto chiare è stato Cesare Damiano, il quale ha sottolineato che, su un tema come quello della riforma della previdenza e dell'assistenza, il governo non può chiedere una delega in bianco in quanto significherebbe esautorare il Parlamento delle sue funzioni, cosa che creerebbe una crisi democratica piuttosto evidente.

I malumori nel PD, comunque, riguardano tutta la cosiddetta minoranza dem: si segnala un intervento anche di Roberto Speranza, il quale chiede senza se e senza ma che si ponga fine alla politica di tagli alle pensioni e che venga immediatamente stralciato dal provvedimento che dovrà essere discusso nelle Commissioni Parlamentari il riferimento alle pensioni di reversibilità.

Speranza incalza dicendo che non può essere accettato il fatto che il governo Renzi togli la tassa sulla prima casa anche ai miliardari e poi intenda finanziare un intervento di contrasto alla povertà sottraendo fondi proprio alle fasce più deboli della popolazione. Sul tema, insomma, si attende l'intervento di Matteo Renzi, il quale dovrà cercare una mediazione che tenga unito il partito e la coesa la maggioranza.

I sindacati e le news sulle pensioni di oggi 19 febbraio

Anche i sindacati continuano il proprio pressing contro la misura di riforma delle pensioni di reversibilità e il riordino delle prestazioni di sostegno alle fasce più povere della società (ad essere ritoccati dovrebbero essere anche gli assegni sociali): le ultime news segnalano differenti interventi piuttosto netti. Furlan della CISL ribadisce che non si può finanziare l'intervento tagliando i diritti previdenziali, mentre Pedretti della CGIL accusa il governo di poca chiarezza. Se, infatti, come sostiene il segretario generale dello SPI-CGIL, Renzi intende collegare la reversibilità all'ISEE, significa semplicemente che molte persone non l'avranno più: inutile, dunque, da parte del governo continuare a insistere sul fatto che la polemica sia infondata, si tratta di un dato di fatto e la richiesta è ancora una volta quella di stralciare la norma.

Infine, Proietti della UIL ritiene che la reversibilità non debba essere toccata perché significherebbe, in parole molto semplici, violare un diritto costituzionale. Per aggiornamenti su reversibilità e riforme, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.