Ormai la Buona Scuola ci ha abituato a slogan del tipo 'Ascoltiamo tutti, dialoghiamo tutti, ci confrontiamo con tutti' salvo poi constatare che, alla fine, 'si fa come dice il governo Renzi e basta': a due anni dall'insediamento dell'ex sindaco di Firenze sulla poltrona di Palazzo Chigi, questa logica (o illogica, dipende dal proprio punto di vista) non è più un mistero.
Ultime news scuola 23 febbraio: Puglisi 'Premi non sono scatti d'anzianità'
Un atteggiamento che ritroviamo anche nei più stretti collaboratori di Renzi, come la responsabile scuola del Partito Democratico, Francesca Puglisi che è intervenuta in merito alla diatriba riguardante la valutazione dei docenti e i premi da attribuire ai più meritevoli.
Forse sarete già a conoscenza della convocazione urgente dei sindacati presso il dicastero di Viale Trastevere per discutere della presunta 'ingerenza' delle rappresentanze sociali su quelle che saranno le decisioni del comitato di valutazione: la nota vicenda relativa alla circolare dell'USR Veneto dovrà essere chiarita al fine di evitare polemiche e discussioni.
La responsabile scuola Pd ci tiene a sottolineare come i premi da conferire ai docenti non devono essere equiparati agli scatti d'anzianità: 'Il fondo da 200 milioni serve alla sperimentazione del nuovo modello di valutazione - ha sottolineato l'onorevole parlando a Scuola24 - si tratta di risorse aggiuntive agli scatti di anzianità'.
Traduzione: sindacati, non provateci neppure a 'consigliare' ai comitati di valutazione la distribuzione 'pioggia' dei fondi per il merito.
Valutazione docenti e premi: Puglisi 'Ascoltiamo tutti, ma nessun passo indietro'
Non si può più tornare indietro, questo il messaggio lanciato da Francesca Puglisi che, come al solito, ha sottolineato come il governo sia pronto ad ascoltare tutti e pienamente disposto ad approfondire e a discutere le questioni che verranno sollevate dai sindacati ma che, inevitabilmente, non si può prescindere dalla cultura della valutazione indicata nella legge 107.
'La legge lo dice chiaramente, non sono scatti ma premi per il merito: la scuola dovrà costruire, nei prossimi tre anni, quello che costituirà un vero e proprio modello di valutazione dei docenti, al termine del quale, nel 2018, verranno redatte le linee guida che andranno a regolare il funzionamento di tale processo'.