Il ministro della Pubblica Istruzione, Najat Vallaud-Balkacem, ha intrapreso una battaglia per l''autodifesa intellettuale' nelle scuole francesi. In pratica, gli studenti non impareranno soltanto più la storia ma anche a come resistere all'influenza delle teorie complottistiche della cosiddetta 'contro-storia'.

Scuola, ultime notizie 10 febbraio: in Francia via all'autodifesa intellettuale

Come riportato sul numero odierno del quotidiano 'Il Messaggero', la trentottenne ministra e 'collega' dell'onorevole Stefania Giannini, intende dare un segnale forte contro chi ritiene che i contenuti dei libri di storia siano, in gran parte, inventati perchè è 'così che Qualcuno ci vuole far credere'.

Le teorie complottistiche più note sono quelle riguardanti gli attentati dell'11 settembre negli Stati Uniti o quella, secondo la quale, Neil Armstrong non sarebbe mai 'atterrato' sulla Luna; per citare fatti molto più recenti, si è parlato di 'foto truccate' in merito a quelle scattate ai fratelli Kouachi mentre scappano da Charlie Hebdo dopo la strage nella sede della rivista umoristica francese.

Il fenomeno non va sottovalutato, ha affermato il ministro Vallaud-Balkacem, perchè non fa altro che danneggiare 'i rapporti con la Scuola e con il sapere'.

Docenti contestati dagli studenti per le teorie del complotto

In Francia sono preoccupati da quanto indicato nei sondaggi: il 51 per cento dei cittadini francesi sono interessati ad argomenti che riguardano temi cospirazionisti e il 36 per cento degli studenti di età compresa tra i 15 e i 24 anni, sono convinti dell'esistenza di una società segreta ('Gli Illuminati') che governi il mondo, usando tutti i mezzi a loro disposizione come le guerre, il denaro o il terrorismo.

Inoltre, non bisogna affatto sottovalutare che i ragazzi tra i 13 e i 19 anni trascorrono in media 13 ore e mezzo alla settimana navigando su Internet, lo strumento di massima diffusione di queste teorie complottistiche.

'Le teorie del complotto stanno entrando con maggior frequenza nelle aule - ha detto il ministro dell'Istruzione francese - I docenti possono confermare che i loro corsi vengono contestati perché gli studenti affermano di aver letto un'altra cosa su Internet'.