La parola che circola maggiormente tra i precari riguardo al concorso Scuola 2016 è ‘impotenza’: gli insegnanti che dovranno partecipare alle prove concorsuali, in alcuni casi, rischiano realmente di perdere il lavoro dopo anni (in alcuni casi anche un decennio) di servizio nelle scuole – si tratta di coloro che, non vincendo il concorso, non potranno avere più un contratto a tempo determinato nella scuola perché si è superato il limite dei 36 mesi di servizio. Le strade tentate sono molte, ma i precari ritengono che il vero motivo sia la debolezza della politica e, soprattutto, dei sindacati, i quali non avrebbero protetto a dovere la categoria dei precari della scuola.

In questo contesto, fatto di richieste di boicottaggio, di appelli e di ricorsi, si inserisce anche la lettera di una docente precaria inviata al sito OrizzonteScuola e che risulta essere un appello accorato alla società civile.

La lettera: perché il concorso scuola 2016 non si dovrebbe svolgere

La lettera della docente precaria, di nome Michela Malusa, spiega in parole semplici e chiare a tutti cosa si nasconde dietro il bando del concorso scuola 2016:

  • innanzitutto, si chiarisce come esso sia connesso ad una serie di politiche governative che hanno preferito stipulare contratti a tempo determinato piuttosto che stabilizzare i docenti - il problema è stato quello di risparmiare sulla scuola: se, adesso infatti, c’è un problema che riguarda un elevato numero di precari è perché non si è proceduto all’assunzione dei docenti ma si è preferito reiterare i contratti a TD che presentano meno tutele e meno costi per lo Stato
  • in secondo luogo, si mostra come il governo Renzi non sapendo agire sul nodo dei precari abbia preferito assumere chiunque dalle GaE (anche chi non aveva mai insegnato o aveva già rinunciato a quel tipo di carriera), mentre per chi ha portato avanti la scuola italiana ha predisposto un concorso scuola che non può che portare a un ‘licenziamento’ generalizzato
  • in terzo luogo, si suggerisce anche l’idea che il concorso nella scuola possa essere un grande affare per i soliti noti: i soldi per organizzarlo sono tanti e gli scandali di corruzione in Italia crescono giorno dopo giorno
  • infine, si propone la soluzione più semplice e limpida: un piano di assunzioni triennale per il personale che si trova nella II fascia delle GI (50% da GaE e 50% da GI) e, una volkta svuotate le graduatorie, un concorso per chi si trova in III fascia e, pur non essendo ancora abilitato, lavora quotidianamente nelle scuole italiane

Il problema segnalato dai precari della scuola è quello di una mancanza di sensibilizzazione di massa sul tema: la diffusione di questa o di altre lettere si dà proprio questo compito. Per aggiornamenti sulle proteste, cliccate su ‘Segui’ in alto sopra l’articolo.