La materia degli ammortizzatori sociali per chi è in continuità di lavoro, ma anche per chi ha perso il lavoro è sempre sotto la lente di ingrandimento dell’Inps. L’impatto dell’inflazione, così come rilevata statisticamente dall’Istat, condiziona annualmente tutti gli ammortizzatori sociali presenti nel panorama lavorativo italiano. Al riguardo, c’è da registrare la nuova circolare dell’Istituto, la n° 48 del 14 marzo 2016 che ha reso disponibili i dati relativi ai nuovi importi massimi erogabili a partire dal 1° gennaio 2016.
La circolare in sintesi
Il 14 marzo, l’Inps è uscita con la circolare 48/2016 con la quale ha di fatto adeguato gli importi delle prestazioni a sostegno dei salari e dei disoccupati all’inflazione. Come dicevamo, ogni anno l’Istat determina a quanto ammonta l’aumento del tasso annuale di inflazione, cioè di quanto è aumentato il costo della vita in Italia. Lo scorso anno, nonostante le previsioni negative, l’inflazione non è salita, anzi. C’è stata una piccola deflazione. In linea di massima, quando si verificano eventi di questo genere, l’effetto sulle prestazioni a sostegno delle fasce più deboli, come possono essere quelli che percepiscono gli ammortizzatori sociali, è negativo. In parole povere c’era il rischio che gli importi massimi di Naspi, Dis-Coll e così via, scendessero.
Su questo però, il Governo ha messo le mani avanti e nella Legge di stabilità in vigore da inizio 2016, ha previsto che tutto rimanesse fermo al 2015, cioè i parametri di riferimento per le prestazioni sarebbero dovuti rimanere inalterati.
Nuovi limiti e nuove soglie Naspi ed altri sussidi per disoccupati
Il più importante ammortizzatore sociale previsto dall’Inps, per chi perde involontariamente il lavoro è sicuramente la Naspi.
In vigore dal 1° maggio, il nuovo sussidio che tante polemiche ha generato per via di alcune forti penalizzazioni per alcune categorie di lavoratori, la Naspi, per il 2016, continua a prevedere un importo massimo erogabile di 1.300 euro al mese. L’importo della Naspi si ottiene sommando tutti gli imponibili previdenziali versati negli ultimi 4 anni e dividendoli per le settimane di lavoro svolte, sempre nel quadriennio.
Il risultato poi va moltiplicato per il coefficiente del 4,33. Anche per il 2016, l’importo di riferimento è 1.195 euro cioè, se l’importo della Naspi calcolato come dicevamo prima è pari o inferiore a quella cifra, l’importo della Naspi sarà pari al suo 75%. Gli stessi importi e le stesse soglie sono previste per l’altro nuovo ammortizzatore per disoccupati, la Dis-Coll, quello erogato a lavoratori con contratti di collaborazione. Per la disoccupazione agricola l'indennità è pagata sempre in unica soluzione dall'Inps e spetta in misura pari al 40% per tutte le giornate lavorate ed è soggetta a trattenuta del 9% come contributo di solidarietà. Gli importi massimi restano anche qui gli stessi dello scorso anno, cioè 1.165,58 euro come massimale più alto e 969,77 euro come massimale più basso.