In questi primi mesi del 2016 non ci sono vere novità sulla riforma Pensioni, nel senso che di concreto non c'è nulla: nessuna legge nuova né modifiche a quelle in vigore (la Legge Fornero ovviamente ma anche altre), quello che per ora il governo Renzi ha fatto è stato introdotto con la Legge di Stabilità 2016 e con i cambiamenti già programmati. Non resta quindi che monitorare la situazione, esaminare le varie proposte sulla flessibilità in uscita per la pensione anticipata e per i lavoratori precoci - da quella di Boeri a quelle di Damiano - e ovviamente vagliare le dichiarazioni degli esponenti di governo, dei parlamentari e degli economisti più quotati e vicini al governo Renzi, tenendo anche conto delle azioni, delle proteste e delle proposte dei sindacati e dei lavoratori stessi, sempre più organizzati in comitati autogestiti.
Vediamo dunque alcuni aggiornamenti di questa prima settimana di primavera per tastare il polso della situazione sulla riforma pensioni 2016 tanto richiesta, ribadendo però che il governo Renzi continua a dire no a tutto o quasi.
Ultime notizie pensioni oggi 23 marzo: molte parole, per i fatti c'è ancora da aspettare
L'economista Giuliano Cazzola, tra i più "detestati" dai lavoratori precoci e pensionandi in genere per le sue posizioni a favore della Legge Fornero e contro i cambiamenti richiesti dai lavoratori stessi, ha detto che la "busta arancione" è uno spreco di soldi: forse che non ritiene conveniente far sapere agli interessati quanto si prenderà di pensione?
Il deputato Walter Rizzetto, ex M5S e ora del gruppo Area Libera, vicepresidente della Commissione Lavoro, si è detto favorevole all'estensione dell'Opzione Donna anche per gli uomini.
I sindacati continuano il pressing sul governo Renzi per la flessibilità in uscita: la leader della CISL Annamaria Furlan ha affermato "Il Governo continua a fare annunci e questo serve davvero a poco... [la Legge Fornero] è la peggiore legge pensionistica europea... Siamo sindacati seri, rappresentiamo milioni di persone, abbiamo le carte in regola per avanzare le nostre proposte".
Inoltre arrivano nuovi dubbi dalla CGIL sulle due principali proposte per la flessibilità in uscita, quelle di Damiano e di Boeri, perchè prevedono penalizzazioni sulla pensione che sono considerate non eque; invece la UIL sembra già più favorevole. Comunque viene annunciata dalla CISL-Pensionati una manifestazione nazionale per il 19 maggio, quindi un'altra protesta dopo la mobilitazione unitaria prevista per il 2 aprile.
Infine, da segnalare che la Corte dei Conti ha in questi giorni lanciato un allarme: la Legge Fornero ha sì limitato le spese per lo Stato, ma perchè continui a funzionare in questo senso occorre che il PIL italiano riprenda a crescere, quindi che l'economia e l'occupazione migliorino, altrimenti restano disoccupati troppi giovani perchè appunto l'uscita dei lavoratori più anziani è adesso più difficile. Insomma, l'idea di fondo di chi chiede una riforma pensioni con più flessibilità in uscita è corretta.