Il tema della riforma Pensioni 2016, nonostante il governo Renzi abbia mostrato più volte che non si tratti di una priorità, continua ad essere all'ordine del giorno: le ultime novità segnalano essenzialmente tre elementi. Innanzitutto, sembra essere arrivato un nuovo 'no' per i precoci da parte di persone molto vicine al premier Matteo Renzi – il messaggio è stato inviato ad uno degli animatori di un gruppo Facebook che si occupa proprio di rilanciare la vertenza per la Quota 41. Un secondo elemento è dato dall'intervento dei sindacati confederali che hanno annunciato che presto daranno avvio alla mobilitazione per richiedere la riforma delle pensioni sulla base della proposta Damiano e delle richieste dei precoci.

Infine, Tito Boeri, sconfessando gli ultimi interventi di Crudo dell'Inps, rilancia la sua proposta (il 'contributivo') che andrebbe finanziata attraverso prelievi e tagli sugli assegni d'oro e sui vitalizi, non pesando dunque sulle casse dello Stato.

Il 'no' ai precoci: ultime novità riforma pensioni oggi 15 marzo

I lavoratori precoci stanno riuscendo, grazie ad un lavoro capillare sui social network e cercando visibilità nei media più diffusi, a far arrivare le proprie richieste di riforma delle pensioni ai cosiddetti 'piani alti'. Le risposte che, però, stanno giungendo sono, per il momento, tutte di segno negativo: le ultime novità segnalano, infatti, un messaggio inviato dal senatore PD, Mauro Del Barba, ad un 'precoce' animatore del gruppo Facebook 'Pensioni lavoratori, precoci ed esodati'.

Il contenuto è chiaro: Marattin, consigliere economico di Matteo Renzi, ci tiene a far sapere che la riforma delle pensioni con Quota 41 non è al momento attuabile perché la previdenza costa troppo: in passato sono state compiute scelte sbagliate, permettendo a tutti di andare in pensione anche con basse contribuzioni, il motivo per cui la soluzione per i precoci non può arrivare è connessa alle decisioni passate e non al presente governo.

I precoci, comunque, sembrano intenzionati a proseguire nella loro battaglia e incassano anche l'appoggio aperto dei sindacati confederali.

Il pressing dei sindacati e le novità riforma pensioni oggi 15 marzo

I sindacati confederali, attraverso le ultime dichiarazioni di Susanna Camusso e Carmelo Barbagallo, stanno per dare inizio alla mobilitazione per la riforma delle pensioni che contempli l'uscita anticipata dal mondo del lavoro secondo la proposta di Cesare Damiano (compresa la 'Quota 41' per i lavoratori precoci).

La piattaforma sindacale, avviata già nel mese di dicembre, dovrebbe attivarsi nei prossimi tempi e il suo compito è soprattutto quello di aumentare il pressing sul governo Renzi. Dello stesso avviso, anche se la proposta è differente, è lo stesso Tito Boeri: durante un convegno all'Università Cattolica di Milano, il Presidente dell'Inps ha ribadito la necessità che la riforma delle pensioni si faccia in tempi brevi e non tra due o tre anni e che il passaggio al contributivo può essere tranquillamente finanziato senza aumentare la spesa pubblica, basta infatti prevedere prelievi di solidarietà sulle pensioni più alte e sui vitalizi dei politici. Sindacati e Boeri sono d'accordo su un punto: con la flessibilità anticipata si libererebbero molti posti di lavoro e si rilancerebbero l'occupazione e, di conseguenza, i consumi. Per aggiornamenti su precoci, sindacati e Boeri, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.