Diriforma delle Pensioni se ne riparlerà a fine anno quando verranno messe sul tavolo del Governo Renzi le proposte di ritocco dell'attuale sistema previdenziale. Al momento, quindi, solo ipotesi e proposte allo studio delle commissioni parlamentari che mirano a sviluppare simulazioni che possano dare risposte sia per ifuturi pensionati che alla stabilità dei conti pubblici. Il giuslavorista Pietro Ichino, membro della Commissione lavoro al Senato, ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano economico Italia Oggi, parlando di pensione anticipata, degli esodati e di chi oggi ha già più di cinquantacinque anni ed ha iniziato a lavorato ben presto, come i cosiddetti "contribuenti precoci".

Esodati: garantire l'occupazione degli ultra 55enni

Chiusa la questione esodati con la settima legge di Salvaguardia, anche se al 31 dicembre prossimo si produrranno nuovi lavoratori in questa situazione che non potranno più beneficiare della mobilità lunga, ovvero di una tipologia di indennità dell'80 per cento dello stipendio prevista solo in alcune parti d'Italia, rimane in piedi il problema di chi ha già compiuto i 55 anni di età ed è rimasto senza lavoro. A tal proposito, Ichino parla di intraprendere in Italia, come in altri Paesi della Comunità europea, le politiche dell'invecchiamento attivo ("Active ageing"), ovvero di garantire a questa fascia di contribuenti delle attività retribuite o parzialmente retribuite che finora i governi che si sono succeduti hanno ignorato.

Riforma Fornero: crescita dell'occupazione e pensione anticipata

Ma, a ben vedere, la riforma delle pensioni attuata con la legge Fornero, ha svantaggiato, soprattutto, coloro che erano prossimi alla pensione con la vecchia disciplina, i contribuentiin mobilità e quelli che svolgono lavori usuranti. Per quest'ultimi è già in atto un sistema di pensione anticipata la cui domanda scadeva il 1° marzo scorso, ma è possibile presentarla anche in ritardo.

"Si lavorerà - afferma Ichino - soprattutto sul concetto di lavoro usurante, includendo, pertanto, categorie che finora ne sono escluse". Le uniche politiche intraprese per i lavoratori in mobilità e per quelli vicini all'età pensionistica sono le sette salvaguardie emanate dal 2011 in poi. La fase transitoria della riforma Fornero può considerarsi terminata e l'effetto registrato per gli ultra cinquantenni è quello testimoniato dai dati dell'Istat che parlano di un costante aumento di questa fascia di lavoratori. In altre parole, si lavorerà per assicurare più l'occupazione che la flessibilità in uscita.