Il comunicato del Mida precari ha sottolineato come la manifestazione della giornata del 30 marzo 2016 sia stata una data molto importante e simbolica per tutti coloro che ritengono di aver subito un'ingiustizia da parte del governo Renzi: il concorso Scuola 2016, viene ribadito, è stato emanato con un bando frettoloso e penalizzante per la maggior parte dei precari storici. La richiesta resta la medesima, un doppio canale di reclutamento per tutti i docenti abilitati con TFA, PAS e SFP. La partecipazione è stata giudicata buona, soprattutto pensando al momento dell'anno e alla situazione che vivono molti precari che, mentre sono in cattedra con le supplenze (perché la supplentite non è stata debellata), devono anche 'provare' a preparare in tempi brevi un concorso che viene definito 'un crudele terno al lotto'.

Ci sarebbe però una buona notizia: a partecipare al presidio a Montecitorio, organizzato dal Mida precari, sono stati presenti anche alcuni senatori della Lega Nord e di Fratelli d'Italia. La speranza è che il fronte politico possa allargarsi.

Possibile un fronte politico contro il concorso scuola 2016?

Dopo l'interrogazione parlamentare dei senatori del PD, la quale non smette di suscitare polemiche tra i docenti precari perché porrebbe nuovamente una distinzione tra tipologie differenti di abilitazione, arriva l'appoggio di altri senatori, questa volta dell'opposizione. In un comunicato, il senatore Centinaio della Lega Nord si è detto contento di aver partecipato alla mobilitazione del 30 marzo e ha sottolineato come il suo impegno in Parlamento sarà quello di chiedere il doppio canale; ha ricordato, inoltre, come sia stato già accolto un ricorso che permette ai docenti non-abilitati di partecipare al concorso scuola 2016, rendendo di fatto inutile il possesso dell'abilitazione ai fini della partecipazione.

Un altro comunicato è arrivato dal capogruppo di FdI –AN, Fabio Rampelli, il quale ha partecipato alla manifestazione e ha ricordato che il concorso del 2016 non solo è lesivo dei diritti dei docenti precari ma è stato addirittura affidato ad un ente 'poco trasparente ed efficiente'; la richiesta è ancora più chiara: un canale di reclutamento per gli abilitati e l'annullamento del concorso.

Difficile prevedere, ora, quello che potrebbe accadere in Parlamento e nell'esecutivo, se insomma il governo Renzi possa realmente decidere di bloccare le procedure concorsuali, soprattutto a seguito dell'ingresso dei non-abilitati. Per aggiornamenti sulla situazione politica e parlamentare, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.