Ne parlano tutti, la situazione è al limite del sopportabile e i tempi rischiano di allungarsi. Il concorso della scuola, tanto chiacchierato,rischia di far fare una figuraccia alla Scuola italiana. Infatti, la notizia uscita fuori nelle ultime ore lascia senza parole; la paga oraria prevista per i commissari del concorsone sarebbe incredibile: 1 euro e 5 centesimi. Per i Presidenti di commissione la paga sarebbe leggermente superiore: 1,13 euro l'ora. La denuncia arriva dalla rivista Tuttoscuolaesta creando tante polemiche. Praticamente, i commissari che avranno il delicatissimo compito di decidere gli insegnanti del futuro, lavorerebbero in condizioni economiche pessime.

La notizia è rimbalzata immediatamente sui vari siti web e se ne è parlato anche in vari programmi televisivi e telegiornali.

Sette regioni riaprono i termini, per cercare i commissari

Ben sette regioni hanno dovuto riaprire i termini scaduti il 19 marzo scorso, entro i quali i commissari si sarebbero potuti proporre. Si tratta di: Piemonte, Liguria, Veneto, Abruzzo, Sicilia, Lazio, Emilia-Romagna. Proprio del Piemonte si è parlato abbondantemente nei giorni scorsi, perché si è verificato un ottimo rapporto tra le domande dei docenti ed i posti disponibili. Ma adesso la notizia dei commissari fa passare tutto il resto in secondo piano.

Secondo i conti di Tuttoscuola, per esaminare i 165.578 docenti iscritti al concorso, occorreranno circa 1.000 commissioni.

Ogni commissione sarà tenuta a valutare fino a 500 docenti. Esse saranno composte tutte da 5 membri effettivi, compreso il Presidente, più 5 membri supplenti e per questo si parla di circa 10.000 commissari in tutta Italia. Insomma, anche dopo la chiusura delle iscrizioni, il concorso della scuola continua a creare tante discussioni e polemiche.

Nei prossimi giorni dovrebbero essere ufficializzate le date dell'inizio delle prove, ma con questa situazione la sensazione è che i tempi potrebbero allungarsi, con buona pace delle decine di migliaia di docenti iscritti, i quali si ritroveranno certamente a studiare anche durante l'estate.