Arrivano novità importanti per le Pensioni dei lavoratori precoci. Dopo avervi proposto le ultime notizie sulla riforma pensioni da parte di Padoan, approfondiamo il tema prendendo in esame anche le dichiarazioni di Tito Boeri. Il presidente dell'Inps ha chiesto al governo di accelerare i tempi per l'introduzione della flessibilità in uscita. La preoccupazione del professore della Bocconi è di non fare in tempo, di perdere per strada intere generazioni. La modifica della riforma pensioni Fornero per Boeri si rende estremamente necessaria per via del drammatico tasso di disoccupazione giovanile e per le forti penalizzazioni che i giovani al giorno d'oggi hanno.
All'interno della flessibilità rientrano anche le misure per i lavoratori precoci, che continuano a chiedere al governo Renzi l'approvazione di quota 41. Nel caso specifico non si tratta di una pensione anticipata, dal momento che i precoci uscirebbero dal lavoro dopo 41 anni di contributi e senza ricevere una penalizzazione sull'assegno pensionistico.
Boeri spinge per la flessibilità
Pur senza citare la riforma pensioni per i lavoratori precoci, Tito Boeri ha espresso il proprio parere sulla necessaria introduzione della flessibilità in uscita da subito, entro il 2016. Chiedere al governo la flessibilità significa anche riportare in primo piano il tema dei precoci. Quest'ultimi sono stati tra i più danneggiati dalla riforma Fornero.
Da tempo aspettano un messaggio, un primo passo, da parte della politica. Primo passo che tarda ad arrivare. Ieri però, nell'ambito della riforma della pensione anticipata, qualcosa si è mosso. Perché oltre a Boeri, ha parlato di flessibilità anche il ministro dell'Economia Padoan, in occasione dell'audizione tenuta in Commissione bilancio alla Camera.
Snocciolando i dati sulla crescita dell'Italia nel 2016, il numero uno del Mef di fatto ha aperto ai miglioramenti per la riforma delle pensioni, pur ricordando che l'attuale sistema pensionistico italiano sia uno dei fiori all'occhiello per l'Italia di fronte agli occhi attenti dell'Europa (nello specifico la commissione europea).
Quando Boeri parla di flessibilità, occorre sempre sottolineare il suo pensiero sui precoci: a differenza della proposta di Cesare Damiano, che fissa il limite di permanenza sul posto di lavoro a 41 anni di contributi, Boeri fissa questa quota a 43 anni, ricordando come tra non molto la legge Fornero unita all'aspettativa di vita costringerà i precoci a maturare fino a 45 anni di contributi prima di poter godersi la pensione.