Sono ore molto importanti per la riforma Pensioni. Tra le novità più importanti le dichiarazioni di Boeri e Padoan. Entrambi hanno parlato di riforma, aprendo una speranza importante per tutti quei lavoratori che attendono un primo passo concreto da parte del governo. Un passo che, evidentemente, potrebbe compiersi entro il 2016. Le ultime notizie sulla riforma pensioni avevano avuto come tema principale l'invio delle buste arancioni da parte del presidente dell'Inps. Anche ieri Tito Boeri ha voluto sottolineare l'importanza dell'intervento, sebbene non siano mancate aspre critiche.

Il fatto che l'importo delle pensioni sia calcolato al loro e prendendo come base una crescita del pil pari all'1,5 per cento ha fatto storcere il naso alla maggior parte degli addetti ai lavori. Inoltre quanto riportato all'interno delle buste arancioni prevede una carriera lavorativa "perfetta", vale a dire senza nessun intoppo. Non a caso abbiamo scomodato Tommaso Moro nel nostro articolo di ieri.

Boeri: "Flessibilità in uscita in tempi stretti"

A chiedere la riforma pensioni 2016 subito è Tito Boeri, numero uno dell'Inps.A margine del Graduation Day presso l'Università Cattolica di Roma, il professore ha chiesto l'introduzione della flessibilità in uscita in tempi stretti. Una richiesta analoga l'ha fatta di recente Cesare Damiano, che continua ad avere a cuore le pensioni dei lavoratori precoci, per le quali è in campo la proposta quota 41.

Tornando alle dichiarazioni dell'economista italiano, la riforma pensioni del governo si presenta necessaria per via della «penalizzazione molto forte dei giovani e il livello di disoccupazione». Boeri ha voluto lanciare un allarme specifico, quello che riguarda la generazione dei nati negli anni '80. Per il presidente dell'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, c'è il rischio che questi vadano in pensione a 75 anni.

Un paradosso, che in Italia abbiamo imparato a vederlo come una normalità. Quando invece non lo è in nessun altro Paese al mondo.

Padoan: "Margini per le pensioni"

Tra i tanti temi trattati da Padoan nell'audizione di ieri in Commissione bilancio alla Camera c'era anche la riforma delle pensioni. Il ministro dell'Economia ha parlato di un'economia italiana che torna a crescere, miglioramento che porta ad una riflessione su un possibile intervento sull'attuale legge Fornero.

Per il numero uno del Mef «ci sono margini per ragionare sugli strumenti e sugli incentivi, e - ha proseguito Padoan - sui legami tra sistema pensionistico e mercato del lavoro per migliorare - conclude il ministro - le possibilità sia di chi deve entrare sia di chi deve uscire». Oltre alle parole di Padoan, occorre sottolineare anche l'intervento diTommaso Nannicini, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, che ai microfoni di SkyTg24 ha aperto ad un intervento di modifica della riforma pensioni Fornero, spiegando come il governo stia lavorando per dare maggiore flessibilità. Inoltre Nannicini si è soffermato anche sugli eventuali costi, che si aggirerebbero intorno ai 5 o 7 miliardi di euro.