Si riparla di tagli alle pensioni di reversibilità,non si parla ancora di flessibilità in uscita e non si parla più di 80 euro ai pensionatiSi attendevano dal DEF, il Documento di Economia e Finanza, indicazioni utili su quelle che sono le reali intenzioni del governo in merito all’annoso dibattito sul superamento della legge Fornero ma queste, non solo non sono arrivate, ma hanno lasciato spazio ad un argomento che sembrava superato: quello dei tagli alle Pensioni di reversibilità.

Pensioni di reversibilità: nel DEF rispuntano i tagli, ma il governo smentisce

Dei tagli alle pensioni di reversibilitàsi era già parlato in occasione della presentazione del piano anti povertà del ministro Giuliano Poletti nello scorso mese di febbraio, ipotizzando di trasformare la prestazione in favore dei superstiti da previdenziale ad assistenziale, con conseguente ancoraggio ai valori Isee.

Un piano di riorganizzazione delle prestazioni che, oltre ad eliminare i doppioni, provocherebbe anche un’inevitabile taglio degli assegni.

La vicenda pareva essersi conclusa con le smentite di rito da parte dello stesso Poletti, ma una frase contenuta nel DEF, il documento programmatico che anticipa quelli saranno i temi della legge di Stabilità di cui si comincerà a discutere a settembre, sembra indicare che l’ipotesi è tutt’altro che accantonata.

A suonare l’allarme, tanto per cambiare, è stato l’attento presidente della Commissione Lavoro alla Camera, Cesare Damiano, che ha annunciato una dura battaglia affinché ogni riferimento alle pensioni di reversibilità sia eliminato tanto dalla delega sul riordino delle prestazioni quanto dal DEF.

Dal governo, intanto, arrivano nuove smentite ma, per il momento, le parole scritte sembrano avere il sopravvento su quelle pronunciate da sia pur autorevoli esponenti del governo.

Per la flessibilità in uscita si rimane nel vago. Per gli 80 euro ai pensionati, tutto tace

Sempre in tema di pensioni, sono andate deluse le attese di milioni di lavoratori che speravano di ritrovare nel DEF segnali incoraggianti circa l’introduzione della tanto attesa flessibilità in uscita dal lavoro.

Nonostante le promesse di Matteo Renzi, che aveva assicurato di affrontare la questione con la prossima Legge di Stabilità, non sembrano esserci nel Documento di Economia e Finanza presentato dal governo le premesse per mantenere la parola data.

L’unico riferimento all’argomento delle pensioni anticipate si limita ad un generico impegno a ‘valutare la fattibilità di interventi volti a favorire una maggiore flessibilità nelle scelte individuali, salvaguardando la sostenibilità finanziaria’. Una dichiarazione d’intenti che sembra un contentino ai sindacati, mentre appare molto chiara l’assenza di ogni riferimento agli 80 euro per i pensionati annunciati dal premier pochi giorni fa.