Non saranno stati 90 giorni ma alla fine il governo è comunque arrivato. Bene o male lo si appurerà nel corso dei prossimi mesi. Le notizie sulla riforma pensioni aggiornate ad oggi venerdì 29 aprile ci informano sulle indiscrezioni del Sole 24 ore, secondo cui uno schema definitivo della proposta presentata da Nannicini nelle ultime ore arriverà a maggio, mentre i costi sarebbero, il condizionale è d'obbligo, già noti. Prosegue intanto la rabbia dei lavoratori precoci, che si vedono esclusi ancora una volta dalle attenzioni dell'esecutivo. Tra le proposte di flessibilità in uscita annunciate infatti nessuna fa riferimento alla questione dei precoci.

Non è un dettaglio da sottovalutare, visto che la categoria sembra prendere sempre più forza sia su Facebook sia nelle piazze. Di recente si è svolta, insieme agli esodati, una manifestazione a Roma, in data 22 aprile, durante la quale i lavoratori hanno chiesto di accelerare per arrivare all'approvazione di quota 41. La protesta verrà replicata a maggio, insieme ai sindacati.

Flessibilità, proposta definitiva a maggio

Tre flessibilità, per tre tipologie di lavoratori. Da una parte chi ha perso il lavoro e si trova impossibilitato a raggiungere i requisiti per andare in pensione, dall'altra chi sente il bisogno di lasciare il posto di lavoro 3 anni prima, infine i prepensionamenti delle imprese finalizzati ad un ricambio del personale.

Le ultime notizie sulla riforma Pensioni hanno per oggetto i tre profili tracciati dal sottosegretario di Palazzo Chigi nel corso dell'intervista rilasciata al Messaggero. Dichiarazioni attese da tempo, che sono arrivate in questi ultimi giorni di aprile, e che decreteranno, in un verso o nell'altro, la possibile mini-rivoluzione in campo previdenziale.

Stando allo studio del Sole 24 ore, uno schema definitivo dovrebbe arrivare entro maggio, quindi nelle prossime settimane. Appare evidente la volontà da parte del governo di presentare la proposta in tempo utile per poi inserirla all'interno della Legge di Stabilità per il 2017, che verrà approvata dal Parlamento, ricordiamo, a fine anno.

Applaude all'iniziativa dell'esecutivo Cesare Damiano, che rivendica la propria azione ed i lavori della commissione Lavoro alla Camera, definendo il tutto un passo in avanti molto importante verso l'introduzione della flessibilità, pur ricordando che continuerà la battaglia per lavoratori precoci, ottava salvaguardia esodati, lavori usuranti e ricongiunzioni, monitoraggio opzione donna.

I costi della flessibilità 'renziana'

Nell'analisi del Sole 24 ore rientrano anche i costi della flessibilità proposta da Renzi e dal governo, con cui si andrà a modificare la riforma pensioni, come richiesto dai sindacati e da più parti politiche. Secondo le stime del quotidiano economico-finanziario, i costi dovrebbero aggirarsi intorno al miliardo di euro, nettamente inferiori ai 5-7 miliardi che sarebbero occorsi qualora fossero state intraprese le altre strade indicate dal parlamento e dalla commissione Lavoro, tra cui rientra anche il ddl 857 di Cesare Damiano.

La spesa vicina al miliardo si avvicina a quelle che erano le stime ipotizzate dall'Inps con lo schema proposto all'interno del documento 'Non per cassa ma per equità', piano però bocciato dall'opinione pubblica. In attesa di conoscere le opinioni di Tito Boeri, vi invitiamo a cliccare il tasto Segui per le ultime novità sulla riforma pensioni della settimana che si concluderà l'8 maggio.