Il Ricalcolo Contributivo è stato considerato un po’ come un compromesso tra lo Stato e i lavoratori nel progetto Riforma Pensioni.Questa soluzione prevede, infatti, un vero e proprio ricalcolo dell’assegno pensionistico in modo da permettere ai lavoratori di accedervi con tempi più brevi rispetto a quelli attuali.Tuttavia questo ricalcolo verrà, molto probabilmente, effettuato tenendo conto solo ed esclusivamente dei contributi versati dal lavoratore, di conseguenza ,com’è facile intuire, questo porterà ad avere assegni decisamente inferiori rispetto a quelli attuali.
Il Piano Boeri
Direttamente interessato al discorso Riforma Pensioni, è intervenuto anche il presidente Tito Boeri presidente dell’INPS per cercare di fornire soluzioni il più rapide e soddisfacenti possibili a questa questione.Il Piano Boeri si articola in più punti che a prima vista sembrano poter accontentare sia lo Stato che i lavoratori.
Innanzitutto prevede l’età anagrafica per il pensionamento effettivo a 63 anni e 7 mesi, unita però a solo 20 anni di contributi effettivi, a patto che il lavoratore in questione possa presentare un assegno mensile non inferiore ai 1500 euro, una soluzione che va ad avvantaggiare soprattutto i giovani i quali, non trovando subito un lavoro, avrebbero comunque la possibilità di raggiungere i requisiti per accedere alle pensione.
Altro punto del Piano Boeri è la possibilità di rilasciare un assegno mensile di 500 euro ai lavoratori disoccupati che abbiano raggiunto il 55esimo anno di età in modo tale da sostenerli fino al raggiungimento dei requisiti pensionistici.Tra i vari punti spicca inoltre la volontà di andare a rivedere quelli che sono i vitalizi politici, attuando un adeguamento, in maniera tale da permettere allo Stato di avere maggiori fondi per sostenere il discorso pensioni.
I Contributi Volontari
Con i contributi volontari si tocca un punto un po’ più in chiave ottimistica. Infatti viene data la possibilità ai lavoratori che hanno cessato o interrotto un’attività lavorativa di continuare, ovviamente di tasca propria, a versare contributi in maniera volontaria.
Questo, nel progetto Riforma Pensioni, rappresenta sicuramente una novità assoluta, in quanto i contributi volontari hanno lo stesso valore di quelli obbligatori previsti dalla legge, di conseguenza, possono essere utilizzati per raggiungere l’età pensionabile sia anticipata (come già accennato in precedenza) o comunque per la regolare pensione di vecchiaia.
Ovviamente ci sono dei requisiti per poter usufruire di questa agevolazione:
- Almeno 5 anni di contributi cumulativi versati indipendentemente da se siano continuativi nel tempo;
- Almeno 3 anni di contributi versati nei 5 che precedono la domanda di idoneità ai contributi volontari.
L’importo da versare varierà, chiaramente, in base alla retribuzione precedente del lavoratore che effettua la domanda, in base a classi di appartenenza stabilite da fasce di reddito prestabilite e valide per tutti. La domanda va presentata all’INPS e se accettata, verificati tutti i requisiti necessari, rilascerà un’autorizzazione valida fino a quando al diretto interessato non verranno poi riconosciuti i requisiti necessari per aver diritto alla pensione.
Nell’ambito Riforma Pensioni, il Governo si sta muovendo quindi, per cercare di trovare la soluzione ideale, anche se tutti questi progetti tampone sembrano essere ancora lontani dalla risoluzione di questo problema che riguarda milioni di italiani.