Le ultime novità al 19 aprile sulla Riforma Pensioni ed in particolare sulla spinosa tematica concernente ilavoratoriprecoci giungono da un confronto che abbiamo avuto con Roberto Simonetti (LN). Pochi giorni fa l'onorevole leghista ci aveva rilasciato un'intervista esclusiva in cui si parlava della misura quota 100 come vantaggiosa anche per i precoci. Sui social la notizia ha fatto discutere, molti i commenti e tante le condivisioni. Il gruppo dei precoci si è diviso taluni ritengono la quota 100 una valida proposta di pensione anticipata, altri la ritengono inutile e dannosa al pari dell'attuale Riforma Fornero.

Abbiamo dunque affrontato nuovamente il dibattito con l'onorevole Simonetti,che gentilmente ci ha spiegato i vantaggi evidenti, a suo avviso, della quota 100 rispetto all'attuale sistema previdenziale vigente. Eccovi le sue parole.

Simonetti ai precoci: "Quota 100 molto più vantaggiosa della Riforma Fornero, ecco perché"

D - I lavoratori precoci nel dibattito sui social si sono divisi intorno alla sua proposta di quota 100, per alcuni la proposta é apprezzabile, per altri non vi sarebbero benefici rispetto all'attuale normativa. In molti asseriscono che per raggiungere quota 100 avendo, come la maggior parte di loro, 58 anni bisognerebbe comunque lavorare 42 anni. Quale beneficio, si chiedono, ne trarrebbero rispetto alla Riforma Fornero?

Può spiegare ai lavoratori precoci in cosa la quota 100 sarebbe vantaggiosa per loro?

R - "La Riforma Fornero ha abrogato le pensioni di anzianità, cioè non è più possibile andare in pensione con il solo conteggio dell'anzianità contributiva indipendentemente dall'età (ad eccezione dei casi della cosiddetta pensione anticipata).

Perciò, stante le regole vigenti, per andare in pensione nel 2016 è necessario avere 66 anni e 7 mesi di età anagrafica (ciò significa che un lavoratore che ha iniziato a lavorare a 20 anni rischia di andare in pensione dopo 46 anni di lavoro). Rischio che vogliamo evitare proponendo la quota 100 quale somma di età anagrafica e contributiva.

Inoltre la nostraproposta di leggeintende "ridare" valore ai 40 anni di contributi versati nell'arco della vita lavorativa, facendo salvi, qualora più favorevoli, le disposizioni in materia di esclusione dai limiti anagrafici per i lavoratori che hanno maturato tale requisito di anzianità contributiva (il che vuol dire per un lavoratore precoce che ha iniziato a lavorare a 17/18 anni poter andare in pensione a 57/58 anni di età). Ecco il vantaggio!"

Avete altre domande o dubbi? Potete lasciare un vostro commento sotto l'articolo, saremo lieti di intervistare per voi nuovamente l'onorevole Simonetti, che ringraziamo per la sua disponibilità.