Vi abbiamo riferito, nei giorni scorsi, dei gravissimi problemi inerenti al funzionamento del sistema informatico Istanze On Line e agli enormi disagi di migliaia di insegnanti, impegnati in questi giorni nell'invio delle domande di mobilità. La prima fase scadrà domani, sabato 23 aprile e in molti si stanno chiedendo se esista o meno il rischio di perdere il proprio diritto di presentazione della domanda.
Ultime news scuola, venerdì 22 aprile 2016: Orizzonte Scuola si rivolge al Miur per Istanze OnLine in tilt
A questo proposito, il sito specializzato 'Orizzonte Scuola' ha denunciato a gran voce l'insostenibile situazione che si è venuta a creare, lanciando un disperato appello al Miur affinchè risponda, una volta per tutte, al mondo della scuola.
I numerosissimi accessi contemporanei, da parte degli insegnanti, costituirebbero la causa principale del problema relativo al malfunzionamento di Istanze On Line, ma non si tratta di un caso sporadico perchè, già in passato, la piattaforma del Miur aveva fatto imbestialire gli insegnanti: basti pensare allo scorso mese di agosto con l'invio delle domande di assunzione ma anche per le istanze relative al concorso.
Silenzio Miur intollerabile, insegnanti stanno perdendo un loro sacrosanto diritto
Che cosa ne sarà di tutti coloro che non riusciranno tecnicamente ad inviare la domanda? 'Orizzonte Scuola' si è chiesto fino a che punto arriverà il silenzio del Miur sulla questione e fino a che punto se ne fregherà del destino di queste persone, dimostrando arroganza e superficialità.
Ci si rende conto delle terribili conseguenze che potrebbe comportare il mancato invio della domanda? Basti pensare solamente ai neoimmessi in ruolo che verrebbero trasferiti d'ufficio in una sede che, mai e poi mai, si sarebbero sognati di indicare nelle loro preferenze.
Ecco perchè si spera che il Miur possa rispondere entro poche ore e che possa fornire una risposta, possibilmente rappresentata da una proroga che possa garantire almeno qualche piccola speranza per il futuro degli insegnanti, speranze già in gran parte vanificate dalla riforma.