Il 12 maggio di ogni anno si celebra, in tutto il mondo, la ‘Giornata internazionale dell’infermiere’. La scelta della data non è affatto casuale, in quanto il 12 maggio del 1820 nacque Florence Nightingale, a cui si attribuisce la maternità della moderna scienza infermieristica. In Italia, questa giornata è promossa dalla Federazione Italiana del Collegio degli infermieri (Ipasvi). L’ente sostiene la celebrazione dal 1992 attraverso la divulgazione della cultura infermieristica e la valorizzazione del senso di responsabilità degli infermieri italiani e attraverso attività di sensibilizzazione su particolari tematiche come quelle della solidarietà e del rapporto con il paziente.

Giornata mondiale dell’infermiere: chi era Florence Nightingale?

Fu chiamata Florence in onore di Firenze, sua città natale. Morì, all’età di 90 anni, nell’agosto del 1910 a Londra. Cresciuta in una famiglia inglese benestante, è nota come la Signora della lanterna ed è riconosciuta come la fondatrice dell’assistenza infermieristica moderna. Fu, infatti, la prima a mettere in pratica la propria applicazione di infermiera attraverso precise modalità scientifiche ricavate dall’utilizzo della statistica. La sua notorietà deriva, tra l’altro, dalla proposta (poi attuata) di costruire degli ospedali da campo. Nel giorno del suo 87esimo compleanno, il 12 maggio 1907, fu nominata membro all’Ordine al merito del Regno Unito, importante onorificenza conferita dal sovrano del Regno Unito.

Quanti sono gli infermieri in Italia?

In Italia sono circa 430mila le infermiere e gli infermieri che festeggeranno, giovedì 12 maggio 2016, la ‘Giornata internazionale dell’infermiere’. Stando ai dati dell’Ipasvi, il nostro Paese è al 18° posto su 33 (tra gli Stati Ocse) per numero di infermieri rapportato al numero di abitanti: vi sono, infatti, 7,1 infermieri ogni mille abitanti (contro i 17,2 della Svizzera, prima in questa classifica).

Per di più, l’età media (aggiornata ai dati Ipasvi del 2012) è di 43,3 anni. Nel corso degli anni, ha fatto registrare un preoccupante innalzamento. Risultati – sicuramente – poco lusinghieri quelli dell’Italia, soprattutto se si aggiunge che, ad ogni iscrizione all’albo Ipasvi, non corrisponde – necessariamente – l’apertura di una nuova posizione lavorativa. Se ne parlerà nel corso di questa “Giornata” nei numerosi eventi organizzati su tutto il territorio nazionale dalle sedi provinciali della Federazione italiana del collegio degli infermieri.