L'assegno di ricollocazione Inps è una nuova forma di sostegno al reddito per i disoccupati, scaturito dal decreto che di fatto ha istituito l'Anpal (Agenzia Nazionale Politiche Attive Lavoro) e che sta per essere approvato dal governo. Si tratta di un assegno previsto per i percettori di Naspi che non hanno trovato occupazione da più di quattro mesi al fine di rendere più agevole la possibilità di ricollocarsi nel mondo del lavoro.
L'assegno di ricollocazione si sostanzia in un voucher che contiene l'erogazione di una somma di denaro, calcolata sulla base della potenziale 'occupabilità' del disoccupato e che potrà essere speso presso i vari centri per l'impiego o servizi analoghi.
Sarà poi lo stesso centro per l'impiego a graduare il livello di occupabilità del soggetto in base all'età e al titolo di studio e a determinarne l'erogazione dell'importo che può arrivare dai 1.500 ai 4 mila euro a seconda dei singoli casi.
Sarà lo stesso disoccupato che dovrà opportunamente scegliere a quale struttura pubblica o privata (che deve essere accreditata dalla Regione) affidarsi al fine di trovare un nuovo impiego. Verrà assegnato un tutor individuale che lo sosterrà verso un percorso mirato a riqualificarsi professionalmente al fine di trovare lavoro. L'agenzia percepirà il compenso solo se il disoccupato riuscirà a trovare una occupazione.
Il pagamento avverrà a risultato raggiunto
Il voucher, in altri termini, sarà pagabile solo aseguito dell'effettivo ricollocamento del lavoratore, cioè solo a risultato ottenuto e non per l'attività comunque svolta genericamente a sostegno del soggetto. È opportuno ricordare che l'erogazione di tale misura sarà rilasciata solo entro i limiti delle disponibilità assegnate alle regioni.
Va ricordato che l'importo dell'assegno non costituisce reddito imponibile e che l'importo andrà comunque speso entro 60 giorni, pena la decadenza dallo status di disoccupato e dalla stessa erogazione della misura. La durata della prestazione a sostegno del reddito è di sei mesi, procrastinabile per altri sei mesi ma solo se l'ammontare totale dell'assegno non è ancora stato consumato.