La questione riguardante il bonus del merito da assegnare ai docenti continua ad essere un tema particolarmente dibattuto all'interno del mondo della Scuola, non solo per la mancanza di criteri di valutazione veri e propri. In diversi istituti, infatti, stiamo già assistendo a situazioni anomale come quelle in cui vengono distribuiti questionari agli studenti che verranno poi discussi dal dirigente insieme ad ogni insegnante; oppure, come in una scuola calabrese, si vorrebbe assegnare il bonus ai docenti che saranno riusciti ad ottenere meno 'punti di penalizzazione' durante l'anno scolastico.

Ultime news scuola, venerdì 20 maggio 2016: Cub 'Il bonus del merito frantumerà la categoria'

Sul tema è intervenuto il sindacato Cub Scuola che ha sottolineato come l'evidente e vero obiettivo del bonus del meritosia quello di frantumare la categoria, sino ad arrivare ad una situazione che vedrà i docenti concorrere, come in una gara, per la spartizione della torta, anche perchè la retribuzione degli insegnanti aumenterà solamente di pochi euro visto che il governo ha stanziato delle misere risorse per il contratto.'Il bonus del merito ha suscitato, nei lavoratori della scuola, reazioni fra l'ilarità e lo sdegno' ha scritto Cub Scuola all'interno del suo comunicato, anche perchè la ripartizione dei fondi (circa 25 mila euro in media per ogni scuola) riguarderà solamente i docenti di ruolo, escludendo precari, educatori ed Ata.

Cub Scuola 'Vantaggi soltanto per il dirigente scolastico'

Se da una parte si garantirà ai 'premiati' una somma robusta, dall'altra si deve considerare che l'assegnazione del bonus verrà fatta senza alcuna serietà per quanto riguarda i criteri valutativi.

Visto che, comunque, tra i requisiti essenziali dovrà figurare il buon rapporto con il preside, è evidente, secondo Cub Scuola, come il dirigentefinirà per assumere contemporaneamente il ruolo di Pubblico Ministero e di Giudice.

Chi uscirà rafforzato, secondo il sindacato, sarà il dirigente scolastico, al quale la riforma Buona Scuola ha concesso il potere di decidere chi potrà giovarsi di un aumento della retribuzione, impoveritasi negli ultimi anni in maniera radicale visto che il rinnovo del contratto continua ad essere rimandato.