Nei giorni scorsi, vi abbiamo relazionato in merito a quanto accaduto in una scuola elementare di Reitano, nel messinese, dove tre maestre sono state sospese con l'accusa di maltrattamenti fisici e verbali nei confronti dei loro alunni. A questo proposito, è intervenuto il sottosegretario al Ministero dell'Istruzione, Davide Faraone che ha stigmatizzato quanto accaduto.
Ultime news scuola, sabato 28 maggio 2016: 'Faraone: 'Chi ha sbagliato non metterà più piede in una scuola'
'Chi ha sbagliato non può più tornare ad insegnare nè in quella Scuola, nè in altri istituti - ha dichiarato l'esponente del partito democratico che ha sottolineato come la violenza non è accettabile in alcun modo, tanto più se a commetterla sono delle insegnanti che dovrebbero rappresentare, al contrario, degli esempi educativi.'La scuola è un'altra cosa rispetto a quello che abbiamo visto in televisione nelle ultime settimane - ha proseguito il parlamentare, convinto che qualcosa non abbia funzionato nel metodo scolastico che è stato applicato, almeno da quanto si deduce dalle terribili immagini riprese in alcuni istituti.
Davide Faraone ha promesso che il Ministero dell'Istruzione si occuperà di effettuare delle verifiche: 'Sarà nostra premura incontrare la dirigente scolastica, parlare con lei e con le insegnanti ma non vi è dubbio che se sono state individuate delle responsabilità, chi ha sbagliato dovrà pagare'.
Davide Faraone: 'Governo vicino ai genitori, la scuola pubblica italiana è comunque sana'
Il sottosegretario al Miur ha promesso ai genitori un rapido intervento da parte del governo: 'Quando accadono fatti come questi, noi dobbiamo dimostrare immediatamente tutto il nostro sostegno ai genitori ed è per questo che sono qui, per far comprendere la vicinanza del governo.Per fortuna la scuola pubblica italiana è una scuola sana e casi di questo tipo sono assolutamente pochi, sono molti di più le insegnanti che fanno il loro dovere e le scuole che funzionano: dobbiamo intervenire con durezza laddove si verifichino casi di questo tipo'.