L’allarme sui social network è circolato rapidamente, così come viene riportato sul numero odierno de 'Il fatto quotidiano': la pietra dello scandalo è un libro intitolato 'La nuova Costituzione spiegata ai ragazzi', un compendio che anticipa come potrebbe cambiare la Carta Costituzionale dopo il referendum.

All'inizio si è parlato addirittura di una diffusione gratuita del testo, di una distribuzione propagandistica per il Sì al referendum previsto per il prossimo mese di ottobre, fino ad arrivare all'esagerazione, ovvero una lettura forzata nelle varie scuole.

Ultime news scuola, martedì 10 maggio: 'La nuova Costituzione', il libro che ha fatto infuriare i docenti

Il fatto è, comunque, che il libro è già in vendita sul Web e che i rappresentanti di Libri stanno già promuovendo il testo in diverse scuole. Ciò che, naturalmente, ha sollevato una valanga di critiche e di polemiche è il titolo: sì, perchè se fino allo scorso anno il libro era intitolato 'La Costituzione spiegata ai ragazzi' oppure, in precedenza ancora, 'La Costituzione esplicata', quel termine 'nuova' lascia presagire che il referendum avrà, senz'altro, esito positivo, non considerando neppure minimamente un risultato negativo.

L'autore del libro chiarisce l'equivoco, il testo ritirato oggi stesso?

'Il Fatto quotidiano' ha chiamato il settantenne Federico del Giudice, autore del libro e docente universitario in pensione per chiedere delucidazioni: 'C'è scritto così come titolo? Spero proprio che non ci sia il mio nome su una cosa così' si affretta a precisare, promettendo di chiamare immediatamente per risalire al responsabile del misfatto.

Successivamente, richiama la redazione del giornale, spiegando l'equivoco: 'E' stato il redattore della sezione scolastica, la parola 'nuova' attrae sempre ed è stata fatta questa scelta per il marketing, per invogliare i docenti ad adottare il volume nelle scuole'. Del Giudice chiarisce che il compendio si limita a spiegare i valori della Costituzione attuale e quello che potrebbe succedere se la riforma venisse approvata'.

Tanto rumore per nulla, visto che l'autore ha promesso di ritirare il libro oggi stesso? Fatto sta che ai docenti, l'equivoco è piaciuto poco, per non dire affatto.