Un grave fatto mette in ginocchio per un giorno due istituti scolastici di Gorizia. La Polizia postale sta indagando sull'increscioso episodio criminoso ed è sulle tracce degli hackerche hanno ‘bucato’ il sistema di gestione didattica ed informaticadei registri elettronici dei due istituti.
I quattro passano a dieci. Improvvisamente sono tutti promossi... Almeno per una notte
Una bella notizia per tutti gli studenti del Liceo Scientifico “Duca degli Abruzzi” e dell’Itas “D’Annunzio” di Gorizia, quando alle prime ore di ieri, gli studenti si sono accorti che qualcosa proprio non andava.
Aprendo le rispettive utenze dei registri elettronici, i ragazzi si sono subito accorti di essere diventati, improvvisamente, dei veri e propri geni. Il cambiamento dei voti è stato fatto a tappeto. Tutti i 4e i 5 sono diventati, come per magia, 10. Chiaramente si è capito subito che qualcuno aveva manomesso le loro valutazioni, favorendo indiscriminatamente tutti gli alunni dei due istituti.Subito avvisata la dirigenza scolastica, quest’ultima ha presentato una denuncia ufficiale al comando della Polizia Postale, la quale dovrà indagare sull'autore della manomissione. L’autore o gli autori di questo reato rischiano fino a tre anni di reclusione.
Da quanto si apprende, presso i due istituti, fortunatamente, erano in uso anche i registri cartacei, pertanto, i docenti potranno ricostruire, in tempi brevi, l’excursus didattico di ogni alunno.
Il registro elettronico in uso nei due istituti era quello della Spaggiari e i tecnici della famosa casa editrice hanno prontamente collaborato con la dirigenza e con le autorità per porre rimedio allo spiacevole episodio.
Il tema è attualissimo e il pericolo che questo episodio possa verificarsi in altre scuole è sempre in agguato.
In effetti molti software che riguardano la gestione dei registri elettronici scolastici possiedono dei sistemi di sicurezza quasi perfetti. Per esempio, uno di questi consente di cambiare, come è noto, la propria password di accesso ogni 90 giorni o dei sistemi di controllo che necessitano l’inserimento di più codici attraverso l’ausilio di più step.
Ma, evidentemente, questo non basta. Spesso qualche insegnante dichiara di sbagliare il luogo di inserimento della propria password, inserendo quest’ultima al posto del nome utente, così da renderla visibile a tutta la classe. C’è qualche insegnante, invece, che non avendo ancora familiarità con il software, ha deciso di farsi aiutare persino da qualche alunno, convinto nella buona fede di quest’ultimo. Un fatto, questo, gravissimo anche per la privacy, in considerazione dei dati sensibili presenti all'interno dei registri telematici.
Una soluzione? La firma digitale. Un utile deterrente per scongiurare simili episodi.
Le polemiche più aspre relativamente a questa tematica hanno interessato, aonor del vero, la modalità per l'inserimento della firma dei docenti.
In effetti, la firma dovrebbe verificare l'identità di chi la appone. Per questo, le software house stanno da tempo implementando un sistema di firma digitale, al fine di porre un freno a questi spiacevoli episodi, spesso imputabili alla buona fede dei professori e alla furbizia degli alunni molto più avvezzi alle nuove tecnologie.