A quanto pare sono troppe le anomalie nella Scuola che riguardano la legge 104, pensata per la tutela dei disabili e di chi li assiste. Se ne parla da tempo e a quanto pare il Miurha deciso che è arrivato il momento di riportare la situazioni a livelli tollerabili. Si partirà proprio dalla mobilitàcon le verifiche. Così ha dichiarato il sottosegretario Faraone, che ha annunciato controlli a tappeto. L'obiettivo è 'correggere storture'. Tutti i casi in cui l'incidenza della 104 assume valori sproporzionati saranno esaminati. Faraone ha ribadito che il valore di una legge pensata a favore di chi ha bisogno viene perso sec'è chi neabusa.

Guerra ai furbi della legge 104 nella scuola

Si sta preparando un piano per evitare abusi della legge 104 nella scuola. L'uso poco equilibrato dei vantaggi derivanti da una legge pensata per i bisognosi è particolarmente rilevante nel mondo scolastico. Tanti gli scandali degli ultimi anni, come quelli di Agrigento. Il Miur sta stilando un piano specifico per bloccare un fenomeno considerato fuori controllo. La legge 104 dà la possibilità ai disabili o a chi li assiste di assentarsi dal lavoro fino a 3 giorni al mese (retribuiti), per visite di controllo o cure mediche. Ma i dati che vengono dal Miur lasciano pochi dubbi sulla possibilità che ci sia chi abusa di questa normativa. Sono ben il 13% i docenti di ruolo pubblici che ne beneficiano, mentre la media scende all'1,5% nel privato.

Una differenza che non può che lasciare più che un ombra di dubbio. I docenti precari che usufruiscono della 104 sono il 5% del totale. E gli ATA? I beneficiari arrivano addirittura al 17%!

I numeri regionali nella scuola sulla legge 104

Il primato di chi usufruisce maggiormente della legge 104 nella scuola ce l'hanno le regioni del centro e del Sud Italia.

In una scuola sarda 1 docente su 5 ne usufruisce. Alte le percentuali anche in Umbria, Sicilia, Lazio, Puglia e Campania, che si aggirano tra il 18 e il 15%. Il Piemonte è la regione in cui la legge viene utilizzata di meno, e la percentuale scende a circa l'8%. Per gli ATA la situazione è più o meno la stessa, con la differenza che le percentuali sono ancora più alte. Resta aggiornato sul mondo scolastico cliccando il tasto Segui.