L’argomento è estremamente attuale e molto dibattuto in questi giorni, soprattutto in vista dei prossimi esami di Stato. Parliamo degli studenti degli istituti d’istruzione secondaria. Da quanto si apprende, sono tanti gli studenti che ricorrono alle lezioni private. Le statistiche parlano di uno studente su due. Il dato è assolutamente allarmante ma veritiero. Se consideriamo, poi, che ogni ora di lezione costa in media circa 27 euro (in nero) alle famiglie, ci rendiamo conto di quanto devono sborsare ogni anno le stesseper correggere le svogliatezze e le incoscienzedei loro figli.

Secondo i calcoli effettuati, si parla, infatti, di circa 1.600 euro a studente. Un costo insostenibile, soprattutto in un momento di crisi come questo in cui siamo costretti a vivere. In linea generale, per sostenere un’istruzione complementare per i propri figli, si spende circa l'emolumento relativo a una tredicesima.

I docenti privati vengono pagati più dei docenti pubblici: evviva il sommerso e l'evasione fiscale!

Quello che fa riflettere maggiormente è il dato relativo alla paga oraria dei formatori 'privati'. Secondo il portavoce della Rete degli Studenti Medi, Alberto Irone, la colpa di tutto ciò è ascrivibile all'attuale sistema scolastico pubblico, in particolare lo stesso portavoce RSM dichiara: «Il sistema attuale viola il diritto allo studio, garantito costituzionalmente».

Continua poi lo stesso: «…. questa situazione nasce da lacune del nostro sistema scolastico, i cui metodi impiegati non sembrano affatto adeguati e che non prevede strumenti idonei al recupero degli studenti in difficoltà».

Se pensiamo, poi, ai proventi derivanti dai costi che le famiglie sono costrette a dover sostenere per accrescere il rendimento ed il profitto dei loro figli, le cose si complicano: queste somme esorbitanti vanno intascate da questi professori, nel totale anonimato e assolutamente in nero, incrementando esponenzialmente l’evasione fiscale, così tanto odiata dalla classe politica.

Eppure, questo sistema è oramai noti a tutti e nulla avviene per scongiurare questo reiterato scandalo alla luce del sole.

Ritornando al costo orario, ci preme sottolineare come la tariffa anzidetta, pari a 27,00 euro, sia una vera e propria ‘rapina’, perpetrata ai danni delle famiglie. Se pensiamo che il costo orario medio di un insegnante della Scuola pubblica si aggira intorno a 20,00 euro, decurtato già delle spese e dei contributi, ci si rende subito conto che gli insegnanti ‘privati’ percepiscono un compenso più elevato rispetto a un insegnante della scuola pubblica.

A tal proposito, interviene lo stesso portavoce della RSM, dichiarando: «La Rete degli studenti medi avanza una proposta in merito, consistente nell'incrementare i fondi per i corsi estivi di recupero e, in generale, per qualsiasi altra modalità di recupero didattico, a fine di garantire effettivamente a tutti il diritto allo studio e il successo formativo e porre fine al mercato nero delle lezioni private».

Il prezzo dell'incoscienza:tanto c'è papà che paga le lezioni private

Secondo molti insegnanti della scuola pubblica, la soluzione avanzata da parte del portavoce Alberto Irone non è affatto la migliore, dato che il lavoro effettuato dagli stessi, durante i nove mesi a disposizione, è già abbastanza sufficiente per far acquisire a tutti gli studenti le adeguate competenze e conoscenze.

I docenti, invece, si interrogano su due importanti questioni: la qualità dell’insegnamento privato e le modalità con cui si svolgono le lezioni. In particolare, sarebbe importante assistere al comportamento dei ragazzi durante tali momenti didattici. Essi si chiedono:durante queste ore ‘a pagamento’, quegli stessi alunni, i quali durante le ore scolastiche si distraggono facilmente con i cellulari, creando per questo caos e disordine, assumono gli stessi atteggiamentianche durante le ore passate tra lo sguardo attento e vigile dell'insegnante privato?