Una Scuola cattolica paritaria di Trento è stata condannata da un giudice del lavoro di Rovereto perché ha discriminato una professoressa a causa del suo orientamento sessuale. In sostanza, all'insegnante non è stato rinnovato il contratto di lavoro perché gay. È la prima volta che un tribunale italiano prende una decisione del genere nei confronti di un istituto cattolico paritario.

Suora convocò insegnante per ottenere informazioni sul suo orientamento sessuale

L'Istituto Figlie del Sacro Cuore di Gesù dovrà così corrispondere (a titolo di risarcimento per danni patrimoniali e non patrimoniali) alla prof 25.000 euro.

L'insegnante, secondo il giudice di Rovereto, ha subito sia danni morali che patrimoniali. L'orientamento sessuale, infatti, non influisce sull'adesione al progetto educativo; insomma, la discriminazione della scuola trentina è palese. La professoressa ha riferito che la responsabile della scuola (una suora) la convocò nel suo ufficio per il rinnovo del contratto, iniziando però a farle domande particolari, riguardanti la sua vita privata, o meglio il suo orientamento sessuale. A un certo punto, la suora chiese alla prof se fosse omosessuale. L'insegnante non rispose e la responsabile dell'istituto considerò il silenziocome un'ammissione della sua omosessualità. Alla prof non venne così rinnovato il contratto.

I fatti risalgono al 2014.

Risarciti anche Cgil del Trentino e Certi diritti

Il giudice del lavoro di Rovereto ha disposto il risarcimento anche in favore della Cgil del Trentino e dell'associazione Certi diritti. La scuola cattolica paritaria dovrà corrispondere 1.500 euro ad entrambe. La dirigente dell'istituto religioso, suor Eugenia Libratore, che tra l'altro è deceduta, giustificò la decisione di non rinnovare il contratto all'insegnante omosessuale con l'assenza di sintonia sui valori educativi.

Niente di più falso. La prof ha assicurato che la religiosa non le rinnovò il contratto quando si rifiutò di confermare o smentire la sua omosessualità.

Il Tribunale di Rovereto ha condannato l'Istituto Figlie del Sacro Cuore di Gesù anche per "discriminazione collettiva" in quanto il mancato rinnovo del contratto dovuto all'orientamento sessuale dell'insegnante "ha colpito non solo la ricorrente, ma ogni lavoratore potenzialmente interessato all'assunzione presso l'istituto".