Le ultime notizie sulla pensione anticipata e sulle pensioni precoci giungono dal Presidente della Commissione Lavoro che in due recenti note stampa sintetizza il suo pensiero nei confronti dell'operato del Governo Renzi. Non è più possibile fare scelte ambigue che vadano in direzioni diametralmente opposte confondendo i cittadini e deludendoli ogni volta. È giunto il momento di svoltare con decisione a sinistra ed aiutare i più deboli, coloro che sono rimasti più duramente colpiti dalla crisi economica e dall'ultima riforma previdenziale. Si pensi a loro e si cerchino compromessi con le parti sociali al fine di giungere a soluzioni condivise già nella prossima legge di Stabilità.

Vediamo più in dettaglio il pensiero molto preciso di Cesare Damiano che continua ad allertare Renzi sulle sue mancanze.

Pensione anticipata, news Damiano: Il governo svolti con decisione a sinistra

Che tra la popolazione e specie tra i lavoratori si respiri un'aria di delusione sulle scelte operate dall'attuale Governo, specie in campo previdenziale, è ormai evidente, basti osservare il dato delle ultime elezioni amministrative, fa notare Damiano. Il segnale che qualcosa non va è stato più che 'palpabile', ora spetta unicamente a Renzi fare scelte davvero di sinistra e non stare in mezzo al guado. Apprezzabile, aggiunge Damiano, il discorso di Renzi fatto alla Camera in cui afferma di volere chiedere all'Europa più crescita e meno austerità.

Il forte rigore di bilancio è servito solo a creare populismo, come dimostra la Brexit, l'Italia può avere un ruolo forte nel contrastare l'Europa affinché non si pensi al solo bilancio. Occorrono politiche mirate in Italia atte a ridare speranza al ceto medio che si sta estinguendo, occorre mettere mano alla previdenza, concedendo la pensione anticipata, e alle politiche sul lavoro.

Pensioni precoci e uscita anticipata, Damiano: siamo pronti al confronto

Siamo pronti al confronto col Governo, aggiunge convinto Damiano, affinché si valuti la nostra proposta di concedere una maggiore flessibilità in uscita, perché non è possibile lavorare fino a 70 anni. Il nostro Ddl, aggiunge, permetterebbe di anticipare l'uscita dal mondo del lavoro con una leggera penalizzazione, si potrebbe uscire a partiredai 62 anni d'età e 35 di contributi con al piùl'8% di decurtazione.Il Ddl 857 tutelerebbe anche i lavoratori precoci grazie alla concessione della quota 41, occorre per loro una misura ad hocvisto chehanno iniziato a lavorare in giovanissima età e nonostante non maturino il requisito anagrafico attualmente richiesto hanno già alle spalle ben 41 anni di contributi.

La proposta permetterebbe anche quel necessario ricambio generazionale, prosegue,e consentirebbe a quanti hanno perso il lavoro e non riescono a ricollocarsi di non gravare sullo Stato con ammortizzatori sociali, ma di poter vivere dignitosamentegrazie all'accesso anticipatoalla propria quiescenza. Cosa farà Renzi, ascolterà Damiano svoltando finalmente a sinistra?