Si è parlato molto in questi ultimi giorni della sconfitta elettorale patita dal Partito Democratico nelle elezioni amministrative 2016 e del momento politico particolarmente difficile che sta vivendo il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Ad un anno di distanza da quel 13 luglio che vide l'approvazione della riforma Buona Scuola, gli scenari all'interno del mondo scolastico possono e devono cambiare.

Ultime news scuola, mercoledì 22 giugno 2016: Gilda 'Andate a firmare tutti per i referendum!'

E' di questo avviso la Gilda Insegnanti che, attraverso un proprio comunicato stampa firmato da Ester Trevisani, intende sensibilizzare tutta la popolazione italiana alla firma della proposta dei quattro quesiti referendari che hanno come scopo l'abrogazione di altrettanti parti critiche di quella legge 107 tanto contestata.

Il sindacato degli insegnanti ricorda a tutti come la campagna per la raccolta delle firme dei referendum sia oramai giunta agli sgoccioli: l'invito, rivolto a tutti i cittadini italiani, è quello di recarsi al più presto nelle piazze e nelle principali strade, dove sono stati allestiti gli appositi stand.

Entro il prossimo 5 luglio, infatti, le firme dovranno essere depositate presso la Corte di Cassazione ed occorre raggiungere il quorum necessario delle 500mila sottoscrizioni.

Battaglia di democrazia che riguarda tutti, non solo insegnanti e lavoratori della scuola

L'invito a firmare, naturalmente, non è solo rivolto al personale che lavora nella scuola ma a tutta la popolazione italiana che, sin qui, ha dimostrato una viva partecipazione all'iniziativa popolare che, ricordiamo, include la proposta di altri quesiti referendari come quelli riguardanti le trivelle, l'acqua pubblica e gli inceneritori.

Proprio per la ragione della diversità degli argomenti e l'interesse che essi rivestono per ognuno di noi, ci si augura che anche l'iniziativa referendaria contro la riforma Buona Scuola possa proseguire il suo iter, raggiungendo i suoi obiettivi.

E' un impegno che, come sottolineato nel comunicato da Gilda Insegnanti, non riguarda solo i docenti o il personale che lavora nella scuola, ma tutto il Paese, perchè si tratta di una battaglia di democrazia'.