All'indomani delle elezioni amministrative 2016 che hanno assestato un brutto colpo alla solidità proclamata del governo Renzi, il mondo della Scuola si interroga su quali potranno essere gli scenari futuri. Nella rete social, in particolar modo su Facebook, abbiamo letto una valanga di commenti in merito alla dèbacle elettorale del Partito Democratico: si è parlato di 'consumata vendetta dei docenti' e di 'governo che ha le ore contate', ma i lavoratori della scuola si chiedono anche a quale situazione andranno incontro a settembre, alla ripresa delle lezioni.

Ultime news scuola 8 giugno 2016: sconfitta PD ma il Miur difende legge 107

Sono ancora diversi i nodi da slegare come quello riguardante il nuovo contratto di mobilità annuale, nonchè la sequenza contrattuale riguardante la chiamata diretta dei docenti: stando alle ultime notizie, il governo non intenderebbe cedere di un solo millimetro su quello che viene considerato come uno dei punti cardine della Buona Scuola renziana. La trattativa con i sindacati si è arenata (per la verità non sembra essersi nemmeno mai avviata) e l'impressione è che la rottura appaia inevitabile: sembrerebbe che il risultato elettorale negativo, dunque, non possa aver scalfito la granitica presa di posizione del Miur.

Scuola, Referendum contro legge 107: rischio flop, perchè?

C'è una contraddizione che appare, però, evidente. L'euforia social per la sconfitta renziana non si ritrova, però, nella campagna referendaria che, ormai da due mesi, sta raccogliendo firme in molte piazze italiane: stando agli appelli lanciati nelle ultime ore, sembra che la soglia minima delle 500.000 firme sia ancora lontana (secondo le stime, le sottoscrizioni al referendum sarebbero arrivate solo a quota 300.000).

Eppure, l'anno scorso, ancor prima dell'approvazione della legge 107, si parlava già di referendum abrogativo della Buona Scuola: e ora? Perchè tutto sembra essersi impantanato? Se la sconfitta politica di Renzi ha esaltato la stragrande maggioranza degli insegnanti, resta il fatto che la chiamata diretta e il bonus del merito docenti non sono spariti, anzi. Non bisogna dimenticarlo.