"Rompiamo gli indugi, una volta per tutte, sulle #Pensioni": lo chiedeil Vice Presidente della Commissione lavoro alla Camera Walter Rizzetto, presentando una risoluzione finalizzata all'apertura della pensione anticipata tramite opzione donna a tutta la platea dei potenziali aderenti. Si tratta nello specifico del "metodo contributivo e volontario di uscita dal mondo del lavoro, esteso anche alle persone di sesso maschile". Il Parlamentare definisce questa possibilità come "una vecchia innovazione", che risulta però già messa alla prova con la sperimentazione in essere e che dovrebbe quindi andare a soddisfare entrambe le parti coinvolte (da un lato i lavoratori che riterranno utile aderire, dall'altra parte il sistema previdenziale pubblico).
Questo perché, sottolineal'On. Rizzetto, "il sistema contributivo già prevede un sostanzioso taglio all'assegno, ma ricordo: è una scelta volontaria e non obbligatoria". In base a ciò, i risparmi ottenuti dal sistema previdenziale potrebbero essere indirizzati a copertura della manovra di anno in anno, convertendo quindi la sperimentazione in un'opzione strutturale.
Riforma pensioni e OD: le motivazioni alla base della proposta
Alla base della proposta di aprire l'opzione donna a tutti i pensionandi vi sarebbero prima di tutto i riscontri ottenuti con il passaggio parlamentare dello scorso anno, che ha garantito ottimi risultati. L'On. Rizzetto ricorda che così come sono stati garantiti gli 80 €, allo stesso modo dovrebbero essere reperite anche le coperture utili per offrireuna possibilità in più a "pensionati e pensionandi, senza affidarsi ad acronimi che ricordano il mondo degli apicoltori".
Il riferimento è all'anticipo pensionistico (APE), recentemente presentato dal Governo e sulla base del qualesi vuole improntare la prossima riforma del sistema previdenziale. Per il Vice Presidente della Commissione lavoro "riprorogare questa misura, rendendola strutturale, potrebbe essere un modo secondo me piuttosto interessante di uscita volontaria dal mondo del lavoro".
Soprattutto, il Parlamentare pone in evidenzache la possibilità di quiescenza tramite l'estensione dell'opzione donnasi pone nei confronti dei pensionandi "senza distinzione di sesso e senza andare a saccheggiare le casse destinate ad altre categorie".
La nuova risoluzione e l'impegno chiesto al Governo
Stante la situazione appena descritta, il testo dellanuova risoluzione chiede al Governo di "assumere idonei provvedimenti normativi, affinché il regime sperimentale previsto all'art.
1 comma 9 della legge 243/2004 sia modificato e convertito in istituto strutturale di accesso anticipato alla pensione, da applicarsi alle lavoratrici ed ai lavoratori che ne fanno istanza, in conformità al principio di parità di trattamento tra i sessi". Allo stesso tempo, si chiede di "adottare specifiche iniziative affinché venga istituito un apposito Fondo a copertura finanziaria dell'Istituto di accesso anticipato alla pensione", prevedendo che vengano destinate adeguaterisorse all'interno della Legge di stabilità.
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