"Abbiamo visto che su alcuni temi sociali esiste una particolare sensibilità: si tratta del lavoro e delle Pensioni. Il Governo ribadisca con chiarezza che ha imboccato una strada (non lo stop and go) che prevede di correggere il sistema previdenziale di Monti, introducendo la flessibilità e rivalutando le pensioni più basse". Lo afferma il Presidente della Commissione lavoro alla Camera Cesare Damiano, commentando i risultati delle ultime elezioni.In merito al capitolo della riforma previdenziale, l'esponente democratico ha ricordato negli scorsi giorni come la conferma del Ministro Poletti sull'introduzione dei pensionamenti anticipati con la LdS 2017 rappresenti un nuovo passo in avanti nella direzione giusta.

"Dopo tre anni di battaglie parlamentari e dopo la mobilitazione sindacale unitaria e dei Comitati, finalmente il tema della correzione del sistema previdenziale voluto dalla Troika europea ed attuato da Monti è entrato nell'agenda del Governo".

Riforma pensioni:TitoBoeri critica le iniquità del sistema

In merito al tema dell'equità previdenziale torna ad esprimersi anche il Presidente Inps Tito Boeri, ospite del Festival delle idee di Repubblica. Secondo l'economista alla guida del nostro istituto previdenziale pubblico "il passaggio dal calcolo della pensione basato sulla contribuzione e non sulla retribuzione a fine carriera è avvenuto con una riforma che ha richiesto una transizione troppo lunga, che terminerà nel 2032 (ovvero 40 anni)".

Boeri paragona poi il nostro sistema previdenziale a quello della Svezia, dove la stessa riforma è stata attuata in un decennio. Per il tecnico è criticabile anche la modalitàcon cui è stata implementata la riforma in Italia, vista la mancanza di equità e la presenzadi categorie che ricevono un "trattamento pensionistico ad hoc", migliore rispetto ad altri.

Pensioni 2016: importanteinformare i cittadini sul funzionamento dell'Inps

Nel frattempo non è mancato un riferimento all'operazione "busta arancione", con la quale Boeri si prefigge di far crescere l'informazione degli italiani in merito alla propria posizione previdenziale. "Se le persone si fossero rese conto che il vecchio sistema era più generoso, non avrebbero votato la forza politica al potere in quel momento e che ha reso possibile l'entrata in vigore della nuova legge" ha affermatol'economista, spiegando che la campagna informativa della c.d.

busta arancione è indietro di 20 anni e doveva essere attuata ai tempi della prima riforma. Infine, il Presidente dell'Inps si scaglia ancora una volta contro i vitalizi della politica, spiegando che se fossero ricalcolati sulla base del sistema contributivo attualmente in vigore varrebbero la metà. Mentre in merito alla povertà e al sostegno ai disoccupati (in particolare agli over 55enni), Boeri ricorda la mancanza di un piano concreto per i lavoratori in età avanzata (dai 55 ai 65 anni), molti dei quali negli anni della crisi si sono trovati in povertà, com'è avvenuto per ildramma degli esodati.

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