Le ultime novità di oggi 11 giugno sulla riforma pensioni 2016/2017raccontano la grande attesa per la giornata del 14 giugno quando i sindacati siederanno al tavolo delle trattative con il governo Renzi: le news riguardano, infatti, da un lato l'intervento del ministro Poletti e dall'altro la durissima accusa di 'ricatto' ai lavoratori che giunge da Francesco Cavallarodella Cisal. Il clima diventa sempre più incandescente, anche perché la posizione del governo Renzi sembra essere particolarmente chiara: la riforma delle Pensioni si farà e sarà accolta nella legge di stabilità 2017, ma si farà secondo le regole dell'esecutivo – queste le parole di alcuni giorni fa di Tommaso Nannicini.

Ma il premier Matteo Renzi non dorme sonni tranquilli: dopo la sconfitta alle amministrative, potrebbe arrivare il 'NO' alla riforma costituzionale – in questo senso la carta della riforma previdenziale potrebbe essere decisiva. Nel frattempo, Cesare Damiano, sempre più fuori dai giochi, prova la carta del disegno di legge per l'ottava salvaguardia degli esodati.

Perché l'Ape è un ricatto: ultime novità riforma pensioni oggi 11 giugno

Le ultime novità di oggi 11 giugno raccontano soprattutto dell'intervento di Francesco Cavallaro della Cisal che ha definito la riforma pensioni 2016/2017 con l'APE una sorta di 'ricatto' nei confronti dei lavoratori pensionandi. Il motivo è oltremodo semplice: non soltanto si spinge chi vorrebbe uscire prima dal mondo del lavoro a indebitarsi con le banche e, dunque, a dover ripagare con gli interessi il 'prestito', ma la stessa uscita prevederà anche delle penalizzazioni.

In parole semplici, chi vorrà andare in pensione anticipatamente andrà incontro a una doppia forma di penalizzazione: quella 'per sempre' sul proprio assegno e quella connessa alla necessità di dover ripagare il debito. Semplificando ancora di più, il lavoratore che esce con l'APE non solo avrà per il resto della vita un assegno fortemente decurtato (al momento si parla di penalizzazioni dal 6 al 24%), ma dovrà anche ripagare il debito.

Poletti e i sindacati, Damiano e gli esodati: novità riforma pensioni oggi 11 giugno

Nel frattempo, le novità di oggi 11 giugno raccontano anche dell'ultimo intervento di Giuliano Poletti in merito alla riforma pensioni 2016/2017: esso è sembrato una sorta di avvertimento ai sindacati, perché il ministro ha voluto sottolineare quali sono i due paletti che non possono essere oggetto di trattativa e confronto.

Il primo riguarda i costi per le Casse dello Stato che devono essere limitatissimi – in questo senso il peso dell'APE ricade completamente sulle spalle dei lavoratori; il secondo riguarda l'allungamento della speranza di vita. In parole semplici, la riforma delle pensioni dovrà prevedere soprattutto dispositivi di invecchiamento attivo e per chi vuole uscire prima le penalizzazioni non potranno che essere consistenti.

Cesare Damiano, intanto, dal momento che il suo ddl sembra essere oramai accantonato definitivamente, ha annunciato che, almeno, proverà a risolvere la questione degli esodati: ha annunciato, infatti, che sta preparando un disegno di legge per l'ottava salvaguardia. C'è da sperare che, almeno questa volta, una sua proposta venga accolta: difficile, comunque, immaginare se sarà effettivamente così. Per aggiornamenti, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.