L'incontro, avvenuto l'altro ieri, mercoledì 22 giugno 2016, tra una rappresentanza del Comitato Docenti Precari GaE della scuola dell'infanzia e la senatrice PD, Francesca Puglisi deve andare oltre le semplici apparenze: Elvira De Santis, presente al dialogo con la responsabile Scuola del Partito Democratico, ritiene che sia arrivato il tempo delle riflessioni sugli errori commessi in precedenza e che, di conseguenza, ora bisogna rimediare.

Ultime news scuola dell'infanzia, 24 giugno: 'Riconosciuti errori, andiamo verso dialogo aperto'

Nella lettera indirizzata ad Orizzonte Scuola, la rappresentante del Comitato mette le mani avanti, affermando come sia facile ottenere un colloquio da una rappresentante del governo dopo uno 'scossone' come quello delle elezioni amministrative.

'Non voglio credere che dietro ci sia un gioco politico' afferma Elvira De Santis che spiega come sia mancato, finora, un dialogo aperto e costruttivo verso chi, sin da quando è stata approvata la legge 107, si è sentito emarginato.

Comitato Docenti Precari GaE scuola infanzia: 'Fino a ieri eravamo invisibili, ora non più'

Si è sempre cercato di lottare per ottenere il potenziamento, un potenziamento che possa essere in grado di risolvere i problemi legati alle difficoltà che si incontrano quotidianamente come la costituzioni di sezioni Primavera e la diminuzione del numero degli alunni.

'Fino a ieri eravamo invisibili - afferma con orgoglio Elvira De Santis - oggi finalmente ci siamo rese visibili perchè siamo riuscite ad aprire una breccia che seguiremo passo dopo passo.

Gli impegni si mantengono e la senatrice Francesca Puglisi li manterrà'.

'Chi ci vuol seguire lo faccia, altrimenti creda alle chimere'

Conscia dello scetticismo che potrebbe nascere da queste dichiarazioni, si assicura la fiducia 'nella donna e poi Senatrice' che ha affidato al Comitato Docenti GaE dell'infanzia di redigere la sintesi dell'incontro avvenuto mercoledì scorso. 'Chi ci vuol seguire lo faccia - conclude così la lettera Elvira De Santis - chi invece non ci crede, continui a credere nelle chimere'.