I docenti del potenziamento, istituiti con il piano assunzioni della Buona Scuola di Renzi un anno fa, vengono assorbiti nell'insegnamento comune andando a diminuire i posti nella scuola. E' quel che sta capitando un po' in tutte le province italiane dove questi insegnanti, elogiati proprio nei giorni scorsi per il proprio impegno nel potenziamento delle attività di recupero, per l'approfondimento dei progetti scolastici e per la diminuzione degli alunni bocciati, coprono spezzoni anche di diciassette ore sulle cattedre che necessitano.

Docenti di potenziamento: spezzoni anche di 17 ore

La segretaria della Cisl sezione Scuola di Torino, Teresa Olivieri, ha spiegato, in un'intervista concessa a La Stampa, la relazione tra insegnanti di potenziamento e cattedre dell'organico di diritto: "Considerando laprovincia di Torino - afferma Teresa Olivieri - in questo anno scolastico alle scuole secondarie di secondo grado gli studenti in più rispetto al 2004/2015 sono stati 1.381, le cattedre predisposte nell'organico di diritto ammontano di numero a 6.351, appena 58 in più, ma ne occorrerebbero 196 per evitare il fenomeno ben noto delle 'classi-pollaio' da 35 alunni". Le maggiori esigenzedi insegnamento sono state coperteproprio dagli insegnanti di potenziamento, ovvero per le cattedre che non eranocomplete da diciotto ore, in presenza di uno spezzone pure di diciassette ore, sono stati impiegati gli insegnanti di potenziamento andando, in tal modo,a ridurre le 781 cattedre che erano state predisposte un anno fa a sole 372.

Assunzioni scuola, spezzoni nell'organico di fatto?

Una copertura del genere, assicurata dagli insegnanti di potenziamento, può essere ammessa per spezzoni fino alla metà delle diciotto ore della cattedra, ma non si dovrebbearrivarea diciassette. Diversamente il tanto annunciato potenziamento non ha più modo di esistere e per le attività di recupero e per i progetti le scuole devono arrangiarsi con le risorseavanzanti. Proprio in conseguenza di questa situazione, anche dalla Cisl Scuola proviene la proposta di includere i posti con spezzone nell'organico di fatto, procedendo con la redistribuzione delle cattedre.