Un concorso docenti sul sostegno che ha spaccato, ancora una volta, l'Italia in due. Se al Nord mancano i candidati, al Sud, invece, ce ne sono troppi. Se poi ci aggiungiamo una particolare severità nei giudizi della prova scritta, allora il risultato finale ci restituirà oltre mille posti che resteranno vacanti, nonostante il primo bando concorsuale riservato al sostegno venne annunciato in pompa magna come la 'cura' necessaria per un settore dove, ogni anno, cresce sempre di più il fabbisogno dei docenti e dove, ancora una volta, saranno i supplenti a dover 'tappare i buchi'.
Ultime news scuola, martedì 5 luglio 2016: i numeri 'ingannevoli' del concorso docenti sul sostegno
Come sottolineato da 'Italia Oggi' (edizione odierna di martedì 5 luglio), l'unica eccezione è rappresentata dalla Scuola dell'infanzia, dove in tutte le regioni il numero dei candidati è risultato superiore a quello dei posti messi a bando.
Se si analizzano globalmente i dati, ovvero a livello nazionale, sono stati 10.600 i candidati in corsa per 6.101 posti per il sostegno: ciò significa che due candidati su cinque resteranno fuori.
Però, se si considerano i dati, regione per regione, emerge un'evidente differenza tra il Nord e il Sud. Basti pensare che la Lombardia rischia di non riuscire a coprire quasi la metà dei posti banditi, mentre in Veneto un terzo dei posti rimarrà vacante; anche in Piemonte la situazione è analoga, con il 25 per cento delle cattedre che non verrà assegnato.
Se scendiamo geograficamente, va un po' meglio in Emilia Romagna dove 14 posti su 100 resteranno liberi, mentre in Liguria siamo al dieci per cento.
Al Sud situazione inversa rispetto al Nord: nel Lazio ecatombe di candidati per le scuole superiori
A mano a mano che si scende verso Sud, ecco che assistiamo all'inversione di tendenza menzionata sopra: al Centro, un candidato su due, in media, resterà a casa mentre al Sud addirittura 3 su 4.
Mentre il concorso si sta avviando verso lo svolgimento delle prove orali (in alcune regioni sono già partiti), c'è da registrare l'emblematico esempio del Lazio, dove si sono presentati 158 candidati per 149 posti per le scuola superiori. In molti avevano scommesso su un 'tranquillo e comodo passaggio' alla cattedra: invece, sono stati ammessi all'orale solamente 70 insegnanti, addirittura meno della metà.