Una riduzione del 20 per cento per chi decide di lasciare il lavoro tre anni prima del raggiungimento dei limiti pensionistici per un periodo di tempo lungo 20 anni: questo è il calcolo fatto dal sindacato Uil per tutti quei lavoratori che dovessero decidere di usufruire del cosiddetto Assegno Pensionistico (APE). In buona sostanza, si tratta di rinunciare ad una rata di 500 euro mensili, per tredici mensilità, per chi percepisce una pensione netta di 2500 euro al mese. Il tasso di interesse applicato è stato fissato al 3% con una restituzione del prestito pensionistico in 20 anni.

Lo Stato dovrebbe farsi carico del premio assicurativo

Per chi, invece,ha maturato una pensione netta di 1000 euro al mese, per i tre anni di anticipo rispetto all'età di vecchiaia, la rata mensile da pagare dovrebbe aggirarsi intorno ai 199,64 euro, sempre per tredici mensilità e sempre in un periodo di 20 anni. Però questi importi non tengono conto dell'assicurazione prevista per il rischio premorienza, in considerazione del fatto che non ci sarà l'obbligo di rimborso da parte degli eredi dell'interessato. Chi pagherà allora questo premio? Presumibilmente, sarà lo Stato a farsene carico. E' questa la notizia che è giunta dagli ambienti ministeriali.

Proietti: 'I lavoratori decidano senza preoccupazioni'

Analizzando questi dati, sembra poco conveniente per il lavoratore aderire a questa possibile iniziativa da parte dell'Esecutivo, anche se lo stesso Governo assicura che verranno applicate delle detrazioni fiscali che abbasseranno l'importo della rata da restituire per tutte quelle persone, ad esempio, che hanno perso il lavoro a poca distanza dalla pensione.

'L'obiettivo è quello di arrivare ad una flessibilità chiara e semplice allo scopo di far scegliere i lavoratori senza alcuna complicazione. Il governo Renzi ci deve dire quale sarà l'intervento economico che vorrà applicare', queste le parole di Domenico Proietti, segretario del sindacato Uil.

Vi terremo aggiornati su quanto l'Esecutivo deciderà in merito all'Assegno Pensionistico e alla riforma del sistema previdenziale italiano.