Dopo avervi informato degli importanti cambiamenti che potrebbero avvenire presso gli asili nido, le scuole dell'infanzia e le strutture socio assistenziali con il Pdl 3829, continuano i nostri aggiornamenti in ambito educativo. Alessandro Prisciandaro, presidente nazionale dell'associazione pedagogisti Educatori Italiani (APEI), scrive una lettera all'ordine degli psicologi contro 'l'abuso di professione educativa'.

Contenuto della lettera

Il contenuto della lettera è molto chiaro. Si vuole segnalare un abuso professionale da parte degli psicologi in quanto 'pressano per farsi assumere come educatori' presso le strutture educative.

Una realtà che bisogna far conoscere e che sta diventando sempre più preoccupante in terra sicula, tanto che i giovani laureati in Scienze dell'Educazione si sono rivolti all'APEI, associazione riconosciuta in 'base alle legge 4/2013'.

Prisciandaro ha sottolineato che ha già ricevuto 'rassicurazioni' da chi svolge tale professione. Il problema è che sembra che lo psicologo scelga questa strada più per trovare lavoro che per scelta personale, ma si tratta di un vero e proprio abuso, perché va contro la legge 86/90 e il loro codice deontologico.

Bisogna saper distinguere gli ambiti perché lo psicologo non è un pedagogista e la psicologia è ben altra cosa dalla pedagogia. La lettera termina con l'auspicio che si possa intervenire efficacemente su questo fenomeno.

La risposta del presidente del CN degli Psicologi

La risposta di Giuseppe Luigi Palma, presidente del CN degli Psicologi, non sembra avvicinarsi molto alle richieste di Prisciandaro. Per Palma la legge 4 non riconosce alcune associazione professionale, compresa quindi la sua. Spesso però si incorre in queste realtà di 'pseudo professionisti' - dichiara Palma - che continua affermando che si è professionisti solo se si è iscritti ad un Ordine professionale, dopo aver superato un Esame di Stato.

Secondo Palma, ci sono molte figure non qualificate che svolgono funzioni che per legge aspetterebbero agli psicologi e lo fanno utilizzando la legge sulle professioni non regolamentate. Il presidente ricorda inoltre il difficile percorso formativo e di aggiornamento a cui sono sottoposti gli psicologi e conclude dicendo: 'E poi gli abusivi siamo noi? Ma mi faccia il piacere!', ricordando le parole del grande Totò.

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