Come da più parti previsto, i trasferimenti su ambito nazionale si sono rivelati un fallimento (o potrebbero rivelarsi tale). L'Aniefin questi giorni ha evidenziato tantissime anomalie nelle operazioni di mobilità nazionale della Scuola primaria legata agli ambiti territoriali, che sono state pubblicate il 29 luglio, tra l'altro anche in ritardo di due giorni. I docenti, presi dal panico, si sono riversati nelle varie sedi sindacali, appena hanno avuto il riscontro del trasferimento di colleghi con punteggi inferiori capitati in ambiti territoriali più vicini alla loro residenza.

Cosa è successo?

Docenti allarmati hanno chiamato i sindacati

I sindacati sono stati informati dai docenti del fattoche colleghi con pochi punti sono arrivati nella propria provincia di appartenenza, mentre chi ha un punteggio maggiore è stato destinato dall’algoritmo del Miur in ambiti territoriali di altre province, anche a centinaia di chilometri di distanzada casa, e si tratta di insegnanti appartenenti alla stessa fase della mobilità. L'Anief si è fatta portavoce dei propri assistiti e ha manifestato l'incredulità dei docenti a vedersi superare da colleghi con minor punteggio, che hanno ottenuto sedi ambite.

Ovviamente andranno fatte delle correzioni, ove riscontrati errori effettivi, ma si riuscirà a sistemare tutto e bene?

E ci sono davvero queste anomalie? Il Miur ha minimizzato l'accaduto, ma l'Anief ha fatto notare che nel contratto sulla mobilità 2016/2017, sottoscritto l’8 aprile, è stato stabilito che la mobilità debba svolgersi in base al punteggio, un concetto semplice che va applicato al netto delle precedenze, per Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, questo non è successo ecco perché ha chiesto al ministero di fare chiarezza sull’algoritmo usato e di procedere alla pubblicazione di un documento con i nomi dei docenti trasferiti il 29 luglio (ben 25.752 movimenti della primaria) inserendo in esso una colonna che indichi l'eventuale diritto ad una precedenza, di modo da verificare la procedura.

Caos e ricorsi a valanga su mobilità

Tutto ciò è necessario per evitare di bloccare il corretto funzionamento degli uffici che si stanno occupando dei trasferimentie che rischiano la paralisi. Inoltre lo provede lo stesso contratto collettivo nazionale all'art. 13, che si possa procedere alla verifica della correttezza delle operazioni svolte, è improponibile che questo non si possa fare,perché non si può lasciare una simile e così importante procedura nell'incertezza che qualcosa non abbia funzionato, quindi le rassicurazioni del ministro Giannini non bastano.

In nome della trasparenza e per evitare danni ai diritti di migliaia di docenti è giusto procedere in tal senso, il controllo della correttezza delle operazioni se non si fa con la pubblicazione della graduatoria nazionale,toccherà agli uffici periferici, procedendo ai controlli richiesti da migliaia di docenti increduli che si son visti superare, da chi ha un minore punteggio.