Le ultime novità sulle pensioni riguardano sicuramente il confronto tra governo Renzi, nelle persone di Nannicini e Poletti, e i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil. Come abbiamo già sottolineato in altri nostri interventi, i segretari confederali Camuso, Barbagallo e Furlan si sono detti 'tiepidamente' convinti delle parole del ministro Poletti, il quale ha dichiarato che le risorse per la manovra di riforma Pensioni saranno ingenti. Il discorso, allora, riguarda i punti-chiave che il governo Renzi vorrebbe affrontare: le discussioni interne all'esecutivo e al PD sono rivolte soprattutto alla questione del referendum costituzionale di ottobre/novembre, quando il premier Matteo Renzi rischia una 'bocciatura' da parte del paese.

Come ha sottolineato il quotidiano laRepubblica, il governo sarebbe alla ricerca di un accordo con Confindustria, per accrescere il montante delle risorse da impiegare sul capitolo pensioni, soprattutto per quanto riguarda alcune questioni che potrebbero accrescere maggiormente il consenso in vista della consultazione referendaria.

L'aiuto di Confindustria e le novità pensioni oggi 31 luglio

Le novità sulle pensioni dunque raccontano soprattutto di un tentativo di accordo tra governo Renzi e Confindustria sulla destinazione di alcuni fondi. L'anno 2017 è quello che vede la fine della 'mobilità', significa che lo 0,3% che viene versato dalle aziende e dalle imprese potrebbe essere utilizzato per finanziare interventi sulle pensioni.

Si tratterebbe di una cifra importante, anche se non è chiaro quali possano essere i movimenti per reimpiegarli diversamente dalla loro funzione. Non è chiaro, dunque, come il governo intenda procedere lungo questa strada: quello che sappiamo è che i primi giorni di settembre, l'esecutivo, oltre a incontrare nuovamente i sindacati, ha in programma un incontro con Confindustria.

La strategia del governo Renzi e le novità pensioni oggi 31 luglio

Le novità pensionidi oggi 31 luglio lasciano intravedere quale potrebbe essere la strategia del governo Renzi: utilizzare questo 0,3%, che vale circa 600 milioni di euro, per accrescere i finanziamenti per l'APE e liberare risorse per altri interventi. Se la riforma pensioni APE rischia di non essere un buon volano per il consenso elettorale, con queste risorse liberate, l'esecutivo intenderebbe mettere in campo interventi che possano assicurare una maggiore vicinanza degli italiani al premier Matteo Renzi, avvicinandosi sempre di più il momento del referendum costituzionale: si estenderebbe ad esempio la quattordicesima e ciò significherebbe un milione e mezzo di italiani che percepirebbero 400 euro all'anno in più.

Il costo di quest'ultima manovra sarebbe proprio di 600 milioni di euro, le risorse che si libererebbero se Confindustria accettasse di 'devolvere' il fondo per la mobilità per i prepensionamenti APE. Cosa vorrà, però, in cambio l'associazione degli industriali italiani? Per aggiornamenti, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.