Arrivano importanti novità in merito alla pensione anticipata 2017, con riferimento all'Ape e ai lavoratori precoci, due dei principali temi di dibattito previdenziale negli ultimi mesi. Nella giornata di ieri ci siamo concentrati su chi sono i precoci veri, vale a dire coloro che, nell'ordine delle idee del governo, dovrebbero essere tra i protagonisti della riforma Pensioni, in relazione alla cosiddetta 'uscita precoce', che un tempo si chiamava quota 41. Va da sé che la distinzione fatta non sia stata accolta con entusiasmo dagli altri lavoratori che rimarrebbero di fatto esclusi dalle eventuali future modifiche alla legge Fornero.
Ape, strada spianata per l'anticipo pensionistico
In attesa del confronto decisivo tra sindacati e governo, per l'Ape la strada appare ormai in discesa. La pensione anticipata con 3 anni di anticipo, attraverso un prestito ventennale, si farà. È questa l'indicazione che arriva da più parti prima che le parti si incontrino nuovamente per definire i dettagli di una trattativa che ha avuto fin da subito un chiaro vincitore: Tommaso Nannicini, la figura 'nuova' dell'esecutivo Renzi, in grado di risolvere una questione delicata come quella previdenziale, mostrando anche un lato umano considerevole, in riferimento all'incontro voluto con i lavoratori precoci, ai quali peraltro ha risposto anche attraverso una email, non senza sollevare polemiche.
Rimane però un dato di fatto: l'anticipo pensionistico (Ape) sarà, al 99,9 per cento, nella Legge di Stabilità per il 2017.
Lavoratori precoci, arriva il bonus
Non sarà la quota 41 per i lavoratori precoci contenuta nel disegno di legge numero 857 presentato da Cesare Damiano a suo tempo ma una soluzione per i precoci dovrebbe comunque arrivare.
Siamo ancora nel campo delle ipotesi ma negli ultimi giorni si fa largo la strada del bonus di 4-6 mesi per ogni anno di contribuzione maturato tra i 14 e i 18 anni, a patto che si sia lavorato uno o due anni 'pieni' in questo dato periodo. Con questo il governo vuole riconoscere l'effettivo problema dei precoci, seppur riducendo - in maniera sensibile o meno - la platea dei reali beneficiari (non tutti i precoci risponderebbero infatti a questi requisiti).
Il bonus accontenterebbe una parte della categoria, scontentandone un'altra, che rischia di essere la fetta maggiore. Aggiornamenti sono previsti nel corso dei prossimi giorni, quando si conoscerà il reale destino di una delle categorie maggiormente danneggiate dalla riforma Fornero, per la quale però sembra essersi finalmente accesa la luce in fondo al tunnel.