Siamo giunti ad un momento essenziale per capire quale sarà l'esito del confronto in essere tra Governo e sindacati. Lo afferma il Presidente della Commissione lavoro alla Camera Cesare Damiano, spiegando che adesso risulta importante impegnarsi per indirizzare le risorse disponibili verso le prerogative e le azioni in favore dei pensionandi, visto che "uno stock di risorse sulla previdenza è stabilito che lo metteremo". D'altra parte, le correzioni sono necessarie per poter garantire equità ed il ripristino di maggiore giustizia sociale nel comparto, spiega il Parlamentare.
Si parla dei temi ormai noti a chi segue la vicenda della riforma pensionistica: "cumulo gratuito dei contributi. Flessibilità previdenziale a costo zero per disoccupati, precoci, addetti ai lavori usuranti e invalidi. Blocco definitivo delle penalizzazioni e dell'aspettativa di vita. Incremento della 14ma per i pensionati incapienti".
Riforma pensioni, serve agire anche in favore dei giovani
Tra le proposte in essere per l'avvio della riforma previdenziale non è mancato un chiaro riferimento alla situazione dei giovani. Un importante intervento correttivoè necessarioinfatti anche in favore di coloroche andranno in pensione con il sistema puramente contributivo, visto che il vincolo per poter fruire dell'assegno previdenziale una volta raggiunta l'età dei 63 anni richiede che l'importo della futura pensione risulti uguale o superiore di 2,8 volte la minima.
Una soglia che appare eccessivamente elevata, soprattutto se si considera la precarietà che caratterizza attualmente il mondo del lavoro giovanile, così come ripreso anche dalla leader della Cgil Susanna Camusso durante la Summer School "e-labora" organizzata dall'Associazione Lavoro & Welfare.
Pensioni, per la Cgil serve un cambiamento profondo
Proprio durante l'evento organizzato da Lavoro & Welfare la leader della Cgil Susanna Camusso è tornata ad intervenire sul tema delle Pensioni. "Il lavoratore che si è fatto tanti anni di fonderia non può essere paragonato a chi ha svolto un lavoro di ufficio" ha ricordato la sindacalista, spiegando che "dunque è possibile pensare a una riforma pensionistica che applichi la flessibilità in base al lavoro svolto?
". Mentre appare fortemente critico il giudizio della Camusso in merito alla misura dell'anticipo pensionistico APE attualmente in preparazione da parte del Governo, definendola "un sistema che rischia solo di penalizzare i lavoratori nella restituzione". Su una cosa sembrano però essere tutti d'accordo: la Riforma Fornero si è presentata con dei limiti sui quali è necessario intervenire, fatto salvo l'equilibrio dei conti pubblici e la salvaguardia del sistema previdenziale nel suo complesso. Per il Ministro del lavoro Giuliano Poletti, che ha replicato alla sindacalista, resta comunque chiaro che il problema principale dell'ultima riforma previdenziale consiste "nell'adozione non graduale" delle nuove regole di uscita dal lavoro.
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