Chiamata diretta, the day after. La rottura definitiva della trattativa tra il Ministero dell'Istruzione e i sindacati è oggetto di discussione nelle reti social e ci si interroga soprattutto su quali possano essere stati i veri motivi che hanno indotto le rappresentanze sindacali ad abbandonare il tavolo di confronto.

Si è parlato di testardaggine del Miur nel proporre una serie infinita di requisiti, in base ai quali il dirigente scolastico avrebbe potuto scegliere il docente 'adatto' a ricoprire un determinato posto.

Ultime news scuola, venerdì 15 luglio 2016: chiamata diretta, le cause del disaccordo

Chi ha seguito da vicino le tappe di avvicinamento che hanno preceduto la discussione sulla sequenza contrattuale della chiamata diretta, ricorderà, senz'altro, come i sindacati avessero più volte ribadito l'esigenza di applicare una procedura basata su una graduatoria per titoli, senza alcun margine di possibilità 'discrezionale' da parte del dirigente scolastico.

Tutto ciò avrebbe, però, significato andare, ovviamente, in una direzione opposta a quanto contenuto nel comma 79 della legge 107, dove viene esplicitamente indicato che sarà il dirigente scolastico a proporre gli incarichi ai docenti di ruolo assegnati agli ambiti territoriali.

E dovrebbe essere proprio il ruolo che andrebbe ad assumere il preside, il principale motivo di discordia: come riportato anche da Tecnica della Scuola, i sindacati, infatti, si sono irrigiditi sul fatto che i dirigenti scolastici non debbano avere nelle proprie mani alcun margine discrezionale, limitandosi a prendere atto della posizione dei docenti in graduatoria.

Chiamata diretta ultime notizie scuola, 15 luglio: il colloquio, altro motivo di disaccordo

Un altro di motivo di contrasto tra il Miur e i sindacati è quello relativo al 'colloquio': c'è da sottolineare, comunque, che la legge 107 non obbliga i dirigenti scolastici a ricorrere al colloquio, considerandola come una soluzione facoltativa.

I sindacati, invece, si sono fermamente opposti all'utilizzo del colloquio.

Questi, dunque, dovrebbero essere stati i principali motivi di attrito tra le parti, per effetto dei quali l'accordo non è stato raggiunto: resta da vedere quale potrà essere la strategia che verrà adottata dai sindacati per cercare di contrastare la piena applicazione della legge 107.