Il governo parla di 'rivoluzione copernicana', mentre i docenti, usando toni particolarmente duri, controbattono parlando di 'chiamata diretta uguale al mercato del pesce'. Era già tutto previsto. Impensabile che il Miur potesse tornare indietro da quel comma 79 indicato nella legge 107 che conferiva ai dirigenti scolastici la possibilità di scegliere i propri docenti.

Ultime news scuola, venerdì 22 luglio: chiamata diretta, PD fa contenta la destra

Una 'rivoluzione copernicana' sorprendente, è vero, ma solamente per il fatto che è stata istituita da un governo 'comandato' da un partito, il Partito Democratico, che dovrebbe essere di (centro) sinistra ma che, nella realtà dei fatti, non ha mai dimostrato di andare verso quella direzione.

Un progetto che, per assurdo, farà il gioco della destra che, sin dai tempi di Letizia Moratti, di Mariastella Gelmini e di Valentina Aprea, premevano per l'introduzione di un sistema di questo tipo, molto vicino a quello in uso nelle paritarie.

Chiamata diretta: per il governo 'rivoluzione copernicana', per i docenti 'è un golpe'

Se il governo parla di 'rivoluzione copernicana', i docenti lo definiscono, invece, un vero e proprio 'golpe': una trasformazione della Scuola pubblica italiana in un'impresa, dove il dirigente scolastico 'manager' valuterà le competenze del personale al fine di soddisfare al meglio le esigenze 'produttive'.

Da qui parte la contrarietà dei docenti che hanno ben compreso come la libertà d'insegnamento andrà pian piano a scomparire facendo posto alla sottomissione, all'intimidazione o addirittura prendendo la via del ricatto vero e proprio.

Con buona pace dell'ANP che, già qualche mese fa, parlava di docenti 'contrastivi'. Nella migliore delle ipotesi, il dirigente scolastico serio, dal punto di vista professionale, resterà all'interno dei paletti fissati dal valore delle competenze ma non saranno pochi i casi in cui i criteri di valutazione messi in campo dal preside esulino completamente dai requisiti professionali che appartengono ad un insegnante: saranno le 'amicizie' e la stretta parentela ad avere la meglio?

Chiamata diretta: referendum e petizioni online per l'abrogazione, ultime notizie

Non resta che la strada del referendum, visto che uno dei quattro quesiti referendari riguarda proprio la chiamata diretta: una strada, però, che si preannuncia ardua, piena di ostacoli e di insidie, il cui buon esito finale è legato ad un sottilissimo filo.

Infine, c'è da segnalare la petizione lanciata dal gruppo Facebook Professioneinsegnante, diretta al ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini e al Presidente Anticorruzione Raffaele Cantone, dove viene chiesto il ritiro della chiamata diretta degli insegnanti (change.org/p/ministro-giannini-ritirate-la-chiamata-diretta-degli-insegnanti). La petizione ha già raccolto quasi 5.000 firme, al momento in cui vi scriviamo.