'Il Miur è così bloccato che forse andrebbe commissariato'. Parole durissime quelle pronunciate dal segretario della Uil Scuola, Pino Turi, all'indomani della rottura della trattativa per la chiamata diretta dei docenti. Nel corso di un'intervista rilasciata al quotidiano 'Il Giorno' (pubblicata oggi, venerdì 22 luglio), l'esponente sindacale non si è certamente mostrato ottimista in merito alle sorti della Scuola pubblica italiana e ai futuri rapporti con il governo e con il Ministero dell'Istruzione.
Ultime news scuola, 22 luglio: Turi, UIL 'Anche i presidi non vogliono la chiamata diretta'
'Eravamo arrivati a concordare il 90 per cento della procedura, poi abbiamo rotto sui requisiti. - afferma nell'intervista Pino Turi - Loro pensano che con più requisiti si possa avere maggior scelta. Ma sarebbe come andare al supermercato: tantissime cose ma alla fine scegli di meno, non di più.
Capitolo dirigenti scolastici, una questione al centro delle polemiche per il pericolo della 'discrezionalità' dei presidi nelle loro scelte: 'Guardi che anche loro hanno detto di non volere una cosa del genere - puntualizza il segretario della Uil Scuola - I tempi saranno strettissimi e sarà complicato scegliere.
Per i docenti, poi, sarà ancora più complicato perchè avranno a disposizione solo un giorno per accettare oppure per rifiutare la proposta di incarico triennale'.
Chiamata diretta ultime notizie, Turi: 'Penso che il Miur debba essere commissariato'
'Penso che questo Ministero andrebbe commissariato - aggiunge Pino Turi - è fermo, bloccato, c'è malessere.
Non capisco perchè si debba festeggiare un anno di vita della legge 107, invece bisogna cercare di comprendere come poterla cambiare per rimetterla in carreggiata'.
La preoccupazione di Pino Turi non riguarda solamente la chiamata diretta o il problema del precariato che, nonostante la propaganda del governo, tornerà prepotentemente a settembre insieme alle supplenze.
Un'altra 'grana', secondo il segretario Uil, sarà quella relativa alla questione degli organici: 'Il Miur non ha considerato gli insegnanti in esubero, siamo in pieno luglio e ancora dobbiamo fare i conti con questi problemi. Mi pare che non ci sia nulla da festeggiare, specie se scoppia questa bomba'.