Saranno in totale 1.700 in meno rispetto allo scorso anno i posti banditi per l’accesso alle facoltà a numero chiuso: dopo l’anticipazione relativa al numero di posti a Medicina, la notizia viene ora confermata andando a toccare anche gli altri corsi di laurea ad accesso programmato: Veterinaria e Architettura in primis. A nulla sono valse le proteste e gli appelli delle associazioni studentesche, per i prossimi test a numero chiuso in programma a settembre, toccherà studiare ancora di più di prima per far fronte a una concorrenza maggiore. I numeri sono stati riportati sul decreto Miur che stabilisce le Modalità e contenuti delle prove che sarebbero oltretutto provvisori e quindi suscettibili di ulteriori modifiche.
Test d’ingresso facoltà a numero chiuso, sempre meno posti
Per Medicina, la cui prova si svolgerà il prossimo 6 settembre, i posti in palio sono 8.817, circa 700 in meno rispetto ai 9.530 del 2015, taglio analogo a quello per i futuri veterinari che svolgeranno i test il giorno seguente (7 settembre) che vedranno il numero di posti ridursi del 30 per cento rispetto allo scorso anno (da 717 a 502). Tagli anche per le facoltà di Architettura, i cui aspiranti studenti svolgeranno la prova l’8 settembre (818 posti in meno, 6.991 in totale) e che portano la cifra complessiva a un taglio totale di 1.700 posti su cui le associazioni studentesche non hanno mancato di esprimere le loro proteste: “ennesimo atto irresponsabile del Miur”, ha commentato Jacopo Dionisio dell’UdU, che ritiene una scelta “del tutto insensata” quella di ridurre anche i posti di Architettura.
Per questa facoltà accade infatti che spesso il numero dei posti disponibili sia addirittura superiore al numero dei candidati ma da viale Trastevere si è comunque optato per la riduzione dei posti anziché per l’accesso libero.
Solo Odontoiatria in crescita, Dioniso: “prevediamo ulteriori riduzioni”
Tuttavia, come ribadiscono dal Miur si tratta di numeri ancora provvisori che potrebbero variare ancora da qui ai test.
“Prevediamo ulteriori riduzioni” ha commentato ancora Dioniso, presumibilmente derivanti dal fatto che il Miur nella stesura del decreto ha fissato la chiusura delle graduatorie alla fine del primo semestre, “uno stratagemma per rendere i posti effettivamente disponibili ancora inferiori a quelli indicati nel decreto”. Da segnalare, come unica nota in controtendenza, il numero di posti disponibili per Odontoiatria che presentano 58 posti in più rispetto al 2015.