Sul numero chiuso a Medicina anche quest’anno si sente odore di polemica in vista di nuovi tagli al numero di posti. La competizione per gli studenti alle prese con gli esami di maturità potrebbe diventare quindi ancora più serrata rispetto agli anni passati: 60mila furono i candidati lo scorso 2015 a contendersi i 9.530 posti totali, cifra che secondo le associazioni degli studenti verrà ridotta ulteriormente a partire da questo anno accademico 2016/2017. L’allarme è stato lanciato dal noto gruppo di Link coordinamento universitario, secondo cui per il test di medicina 2016 ci sarebbero circa il 10% di posti in meno rispetto al 2015.

Numero chiuso Medicina, nel 2016 quasi mille posti in meno?

La attorno al numero chiuso di Medicina anche quest’anno riprende puntuale: secondo quanto spiegato dagli studenti di Link, nella stesura del testo annuale circa il fabbisogno della salute, il Ministero ha inserito una richiesta che si aggira attorno alla cifra di 8.700 posti, quasi 900 in meno in confronto allo scorso anno. Se la notizia fosse confermata, non sarebbe poi così sorprendente: anche lo scorso anno un taglio dei posti a disposizione venne prospettato ma poi realizzato solo in parte (500 in meno), dietro le pressioni degli Ordini dei Medici. Si trattò di un fatto analogo a quello denunciato oggi e legato a proiezioni occupazionali che delineavano scenari con 25mila medici disoccupati nel giro di pochi anni qualora l’accesso alle facoltà di Medicina non fosse stato ulteriormente contingentato.

"L'impressione è che a determinare la programmazione dell'offerta di salute e quindi di formazione medica sia sempre più il ministero dell'Economia” ha commentato il portavoce del sindacato, Alberto Campailla, che rammentando le recenti e preoccupanti statistiche secondo cui ci sarebbero circa 11 milioni di italiani che sono costretti a rinunciare alle cure per difficoltà economiche, ha invitato a un ripensamento del modello sanitario anche e soprattutto nei riguardi della formazione medica.

L’appello dunque è quello di “non avallare questa richiesta di riduzione dei posti e di riaprire il dibattito sull'accesso al corso di laurea in Medicina e chirurgia” in vista dei discussi test d’ingresso che si terranno quest’anno il 6 settembre per tutti gli aspiranti medici e odontoiatri.