Proseguono sempre più accese le polemiche intorno alla 'chiamata diretta'. Nelle ultime giornate alcuni casi sono venuti allo scoperto e hanno mostrato alcune contraddizioni nell'intera procedura: l'ultimo caso riguarda un preside che, nell'avviso pubblicato nella sua Scuola, ha inserito la necessità di sostenere una prova di carattere concorsuale, cioè improvvisare un'Unità di apprendimento sorteggiata da una commissione interna alla scuola. La procedura è illecita, ma è chiaro come sia necessario denunciare sempre queste situazioni. Nel frattempo, si moltiplicano le richieste dei docenti per un intervento di Raffaele Cantone, presidente dell'Anac, affinché intervenga: spiegheremo a breve perché questa tipologia di appelli sono 'inutili'.

Infine, analizzeremo il nodo contraddittorio del rapporto tra 'vecchi' e 'nuovi' docenti nella scuola, dopo che saranno completate le procedure per la 'chiamata diretta'.

Gli appelli a Cantone per la 'chiamata diretta': perché sono inutili

Sui Social, i docenti interessati alla 'chiamata diretta' stanno chiedendo a Raffaele Cantone di intervenire perché le procedure sarebbero a rischio costante di 'corruzione'. Tali appelli sono 'inutili', nella misura in cui il presidente dell'Anac ha già compiuto tutte le azioni che competono al suo ruolo: nel mese di aprile, infatti, è stata emanata una delibera per limitare le possibilità corruttive connesse alla 'chiamata diretta'. Raffaele Cantone non può intervenire per l'abolizione della procedura, in quanto essa è contenuta all'interno di una legge dello Stato e soltanto il Parlamento o il referendum che si dovrebbe tenere nei prossimi mesi potranno cancellare l'intera normativa.

Scontro tra 'vecchi' e 'nuovi': le contraddizioni della 'chiamata diretta'

Come sottolinea il noto sito La Tecnica della Scuola, le contraddizioni della 'chiamata diretta'si determineranno anche all'interno di ogni singola istituzione scolastica ponendo gli uni contro gli altri i docenti 'vecchi', con una posizione contrattuale (sicuramente privilegiata), e i 'nuovi', assunti sulla base del PTOF.

Il ragionamento che viene svolto riguarda proprio le procedure della 'chiamata diretta': se un docente viene chiamato, nella scuola primaria, per le proprie 'competenze digitali', significa che dovrà essere utilizzato per quelle funzioni e non per altre. Il docente 'vecchio' interno alla scuola, quindi, potrà esprimere le proprie preferenze in subordine al 'nuovo' docente che quindi avrà la precedenza.

Insomma, secondo il sito di informazione scolastica, situazioni del genere poterebbero moltiplicarsi e creare situazioni di conflitto tra docenti. Per aggiornamenti, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.